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martedì 20 maggio 2025
 
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Salvatore ha coronato il suo sogno, la prima benedizione per il Papa

16/04/2015  La comunità di Barletta ha partecipato commossa all’ordinazione sacerdotale di Salvatore Mellone, malato di cancro, al quale restano pochi giorni di vita. Grazie a un permesso speciale, accelerato il percorso per l'ordinazione: quattro anni invece di sei. E appena diventato prete ha benedetto il Papa che l'aveva chiamato

«Scenda sul Papa la benedizione di Dio onnipotente». Salvatore Mellone ha mantenuto la promessa che aveva fatto qualche giorno fa a papa Francesco che lo aveva chiamato al telefono. La sua prima benedizione da prete è stata per il Pontefice. L'ha impartita giovedì pomeriggio poco dopo essere stato ordinato sacerdote dall'arcivescovo di Trani mons. Giovan Battista Pichierri.

A Salvatore resta poco da vivere, la malattia terribile, un tumore, che lo ha colpito al secondo anno di seminario, non gli ha però impedito di coronare il suo sogno e diventare prete. Con due anni d'anticipo rispetto all'iter normale di sei anni. L'ha voluto lui e mons. Pichierri ha consultato la Congregazione per il Clero per avere il via libera.

La cerimonia, assai toccante, dell'ordinazione si è svolta in casa di Salvatore, una palazzina al secondo piano alla periferia nord di Barletta. Oltre mille persone l'hanno seguita in diretta nella parrocchia del Ss. Crocefisso, quella di Salvatore, attraverso un maxi schermo. Al momento dell'imposizione delle mani, Salvatore si è prostrato a terra nonostante il fisico distrutto dal male. Alle 16.32 le campane della chiesa hanno suonato a festa per accogliere il neo sacerdote.

Molti piangevano perché Salvatore, al termine della messa e prima della benedizione impartita da lui, ha detto «grazie a Dio per quell’amore sconfinato che ha voluto riversare nella mia vita, sovrabbondante di grazia; quanta gioia oggi, quanta da oggi, quanta non solo oggi». Nonostante una malattia terribile.
Nel discorso di ringraziamento ha rivolto un pensiero anche ai medici, infermieri e gli ammalati che gli sono stati vicino, in un «dolore comune a tanti». «Non posso abbandonarvi proprio ora, sul più bello, perché Cristo mi dice vai e porta conforto a tutti».

«Fino a pochi giorni fa non riuscivo a dire: Signore sia fatta la tua volontà. Ma adesso lo pronuncio con il cuore più aperto, mi consola che mio figlio sia felice», ha detto mamma Filomena. La sorella, Adele, insegnante di religione, ha accompagnato il rito con la prima lettura e il salmo.
C’era anche il sindaco di Barletta Pasquale Cascella con la fascia tricolore, dietro la poltrona dove stava seduto Salvatore. Al termine della cerimonia ha spiegato: «Questa semplice casa nella periferia della città si è trasformata in Duomo. La gioia e l’emozione di Salvatore erano la nostra commozione».

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