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mercoledì 18 giugno 2025
 
Arte & solidarietà
 

Salviamo insieme gli affreschi di San Francesco

12/03/2015  I frati del Sacro Convento di Assisi lanciano un appello «a tutti gli uomini di buona volontà» affinché diano il loro contributo per il restauro delle pitture dei maestri seicenteschi e trecenteschi che hanno "scritto" la storia dell'arte. L'obiettivo: ridare "luce" a 620 metri quadri di affreschi nella Basilica inferiore, il primo "film a colori" su San Francesco.

Assisi è un luogo del cuore  dello spirito. Come tale, appartiene a tutti, è un patrimonio dell'umanità, un bene universale. Per questo nessuno può dirsi estraneo all'appello che è stato lanciato dai frati francescani per salvare gli affreschi che, senza cure, rischierebbero il degrado.  

L'obiettivo della campagna lanciata dai francescani è quello di ridare "luce" a 620 metri quadri di affreschi nella Basilica Inferiore. Saranno il prolungamento del nartece, con dipinti di Cesare Sermei, e la Cappella di Santa Caterina l'oggetto dei due interventi di restauro e manutenzione già approvati dal Ministero tramite la Soprintendenza ai Beni Storici e Artistici dell’Umbria. Il costo dell'opera complessiva è di 458.616,12 €, di cui 175.999 per la cappella e 282.617,12 per i restanti 420 metri quadri.

Per donare, basta collegarsi al sito www.sanfrancesco.org dove è possibile trovare tutte le informazioni.  

I dipinti seicenteschi del lungo nartece (ingresso della Basilica Inferiore) attribuiti al Sermei risultano danneggiati da infiltrazioni di acqua, le cui cause sono state da tempo rimosse e quindi non rimane che intervenire sulle superfici decorate con operazioni di ripristino dell’adesione e della coesione degli strati di intonaco dipinto e la rimozione delle efflorescenze saline ed una operazione di rimozione di fissativi alterati per giungere ad una ripresentazione estetica che armonizzi le varie parti della decorazione.

Nella Cappella di Santa Caterina, opera del bolognese Andrea de’ Bartoli (1368), si interverrà con una minuziosa opera di consolidamento e fissaggio della pellicola pittorica, degli intonaci trecenteschi, la rimozione del particellato atmosferico e a un aggiornamento della reintegrazione pittorica laddove gli interventi eseguiti quaranta anni fa mostrano evidenti alterazioni e “disarmonie”.  

«Da Assisi parte la grande campagna solidale per sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza e il valore degli affreschi della Basilica di San Francesco d'Assisi», ha dichiarato padre Enzo Fortunato, direttore della Sala stampa del Sacro Convento di Assisi, «un patrimonio inestimabile che ci permette, a distanza di quasi 800 anni, attraverso le pitture di Giotto, Cimabue, Lorenzetti, Simone Martini e Sermei, per citarne alcuni, di trasmettere la straordinaria figura del Santo attraverso quello che definiamo il primo film a colori. Ed è solo grazie alla "conservazione" dei loro affreschi che è possibile ammirare ancora oggi la bellezza tramandata  nel tempo».

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