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martedì 28 marzo 2023
 
NUOVI LEADER
 

C'era una volta la Padania

07/11/2014  I sondaggi lo danno in crescita. Berlusconi e Grillo lo temono. Ma Salvini, con la sua nuova Lega ispirata a Marine Le Pen, continua a guadagnare inesorabilmente consensi.

“Ma che sa fare Matteo Salvini?”. Silvio Berlusconi, proprio nei giorni in cui il leader della Lega rende esplicito il suo progetto di scalare l’intero Centrodestra respinge l’assalto. “Per fare una rivoluzione liberale - dice il leader di Forza Italia in un’intervista - bisognerebbe in primo luogo essere liberali. Noi per questo Paese abbiamo fatto tantissimo. Salvini, al netto della propaganda, deve ancora dimostrare di saper fare qualcosa”. Ma in quest’area il leader della Lega continua a guadagnare consensi nei sondaggi. Un’area cui fa capo anche l’elettorato dei non votanti e delle schede bianche. Da destra dunque s’avanza un muovo leader, capace di aggregare tutto l’ex Pdl seguendo il nuovo vento della globalizzazione. Il leader del Carroccio sta prepotentemente conquistando la scena politica: i sondaggi lo danno ormai da qualche mese in crescita continua e lui. In un’intervista a Libero ha messo le cose in chiaro spiegando che il suo obiettivo è quello di riunire tutto il Centrodestra. 

La manifestazione dell’ottobre scorso a Milano ha consacrato la sua leadership. I sondaggi danno la Lega al 9 per cento (l’aveva raccolta al tre) e la sua potenzialità di leader del Centrodestra oltre il 20, in continua crescita, ormai sopra Berlusconi e Grillo (che infatti lo teme e ha dovuto dare un'impronta leghista al suo Movimento Cinque Stelle). Ha funzionato la mutazione genetica del Carroccio di Bossi da rivendicazione territoriale padana a partito populista anti euro e anti immigrati, di impronta lepeniana. Chissà se il futuro politico della politica italiana è un testa a testa tra i due Mattei quarantenni, Matteo Renzi e Matteo Salvini. Quest’ultimo, in caso di fusione con i Fratelli d’Italia della Meloni e La Russa, potrebbe aspirare a superare i confini del Nord, ormai obsoleti, e realizzare quel “partito della nazione” che a destra non si vede. Anche se il nome glielo ha già soffiato Renzi. Il quale ha già rosicchiato a Forza Italia tre milioni di voti.

 
 
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