(nella foto: Matteo Salvini e la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni)
Quella prevista dalla Lega di Matteo Salvini in piazza del popolo ha tutta l’aria di essere un evento di svolta per la storia della Lega. Innanzitutto la location ambiziosa: Roma e piazza del Popolo, una piazza che non si riempie facilmente. La Lega Nord di Bossi aveva già indetto manifestazioni, ma qui si uniscono altri elementi che dovrebbero cementare la svolta di Salvini in senso politico: la creazione di un movimento di impronta lepeniana che non ha più solo ambizioni territoriali (“Prima il Nord”) ma nazionali, alleato con la destra di Fratelli d’Italia ma anche con quella radicale e postfascista di Casapound. Là dove il suo predecessore Bossi (che però non ha mai flirtato con la destra) ha sempre fallito.
Non è un caso che la manifestazione abbia prodotto un contro corteo di centi sociali e “antifascisti” che ha già provocato disordini e tafferugli (i manifestanti hanno occupato una chiesa di piazza del Popolo). Al di là della tensione che certamente si respira in queste ore e che avrà la sua climax domani, Salvini sembra determinato nel suo progetto politico, alla vigilia delle regionali in Veneto che hanno visto una frattura tra il candidato ufficiale Zaia e il “ribelle” Flavio Tosi. Il sindaco di Verona ha progettato di dare alla luce una sua lista regionale, in alleanza con Italia Unica di Corrado Passera e il Nuovo Centrodestra di Alfano. Il vecchio Asse del Nord, ovvero l’alleanza bossiana tra Lega e Forza Italia sembra sopravvissuto solo in Lombardia. Ma se Salvini (che i sondaggi ormai danno a oltre il 14 per cento) potrebbe concedere accordi con Berlusconi a livello regionale, sul piano nazionale è deciso a sperimentare questa nuova coalizione fortemente spostata a destra, che ha come collante la politica contro gli immigrati ( “prima gli italiani” è uno degli slogan della manifestazione di piazza del Popolo”) e ontro l'Europa. Domani dunque si attendono sorprese, a cominciare dal numero dei partecipanti. E' un po' come se la grande manifestazione di Milano dell'ottobre scorso che sorprese il mondo politico con i suoi oltre centomila partecipanti giocasse il suo ritorno in trasferta.