«Vorrei rivolgere una preghiera speciale a San Giovanni. A lui che per tutta la vita ha difeso i poveri e che ha subito il martirio vorrei chiedere di aiutarci a risolvere la drammatica situazione dei 43 migranti a bordo della nave Sea Watch al largo di Lampedusa. Come vescovo e come cristiano sento tanto dolore e tanta sofferenza. La Chiesa torinese è disponibile ad accogliere queste persone, senza oneri per lo Stato». E’ un messaggio forte quello lanciato da monsignor Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino, durante la Messa per la solennità di San Giovani Battista, patrono della città. Ancora una volta la festa della natività del Precursore, “voce che grida nel deserto”, di cui la liturgia fa memoria il 24 giugno, è diventata occasione per guardare alla concretezza del presente.
Nella città sabauda, da sempre la solennità di San Giovanni è occasione per un dialogo tra la Chiesa, le istituzioni e le tante anime dell’impegno civile. «Bisogna andare al cuore della vita della città. Cuore che batte nel petto di ogni persona che, per vivere, ha scelto Torino o che semplicemente ci si è trovata o ancora che ha dovuto accettarla» ha detto monsignor Nosiglia, durante l’omelia della messa celebrata in Cattedrale. Il presule ha poi posto l’accento sulle disparità e diseguaglianze che ancora impediscono la piena integrazione delle persone più fragili, soprattutto nelle periferie. E sul tema, sempre attuale dei poveri, «presenza inquietante» che chiede risposte urgenti. Tutto questo, senza però mai dimenticare quel messaggio che sta alla radice dell’esperienza cristiana: «la coerenza e l’insistenza della Chiesa è radicata nell’impegno di rendere ragione a tutti della speranza che è in noi e può esserla per ogni uomo».
Non durante l’omelia, ma subito prima della benedizione solenne, poco prima di concludere la celebrazione, il Pastore ha voluto parlare del caso Sea Watch, proprio a sottolineare l’urgenza e la rilevanza del suo accorato appello. «Sono sicuro che Torino ha le risorse necessarie per accogliere queste persone» ha poi detto, parlando con i giornalisti al termine dell’Eucarestia. «Come già accaduto in tante situazione passate, possiamo contare su una rete di famiglie pronte ad accogliere, ma anche su quel prezioso tessuto di istituzioni ecclesiali che animano la nostra città, dal Cottolengo all’Arsenale della Pace».
L’esternazione dell’arcivescovo è stata accolta dai fedeli con un applauso. Diverse le reazioni delle autorità presenti, che si sono espresse a margine della Messa. Se la sindaca di Torino Chiara Appendino (M5S) ha parlato di «grande sensibilità e attenzione agli ultimi da parte dell’Arcivescovo», più critico è stato il neo-assessore regionale al bilancio Andrea Tronzano (Forza Italia) «Capisco la carità cristiana, ma non dimentichiamo che ci sono leggi da rispettare. Forse andrebbe rivolto anche un appello all’Olanda. Infatti la Sea Watch batte bandiera olandese». Infine la risposta sprezzante del ministro degli Interni Salvini: "Caro Vescovo, potrà destinare i soldi della Diocesi per aiutare 43 Italiani in difficoltà. Per chi non rispetta la legge i nostri porti sono chiusi".“
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(Nella foto in alto: L'arcivescovo Cesare Nosiglia durante l'Inaugurazione della Cappella del Guarini che custodisce la Sindone restaurata, 27 settembre 2018, Ansa)