Stanno arrivando in trentamila da tutta Italia dopo aver percorso per una settimana insieme ad altri rover e scolte (i ragazzi dell’Agesci dai 16 ai 21 anni) sentieri e strade divisi a gruppi di diverse regioni.
La tenuta di san Rossore, che accoglierà gli oltre 30.000 scout, è già operativa per i quattro giorni di raduno che si concluderanno domenica con la messa del cardinal Angelo Bagnasco (anche lui ex scout).
Per questi ragazzi in cammino si tratta di giorni davvero
attesi sia per la gioia di fermarsi e incontrare una vera marea di
coetanei, ma anche per la voglia di confrontarsi sul tema scelto per questa terza Route Nazionale: il coraggio.
Provenienti da 1500 gruppi di tutta Italia hanno percorso 456 strade. Sono a San Rossore
per divertirsi, riflettere, ascoltare, proporre e impegnarsi in
perfetto stile scout. Contribuendo ognuno a modo suo a scrivere un
documento finale: la Carta del Coraggio.
Si montano i campi scout alla Route nazionale di San Rossore. Foto Ansa.
Numerose dunque le esperienze che i ragazzi portano a San Rossore.
In Friuli Venezia Giulia e Veneto i rover e le scolte sono
passate per il Vajont. Oltre ai ragazzi italiani, ospiti anche dei
ragazzi austriaci e palestinesi. Nel 50° anniversario della tragedia del
Vajont, gli scout hanno ripercorso i luoghi che hanno subito
l'inondazione che causò 1917 vittime, dove accorsero in aiuto tanti
scout, hanno incontrato i sopravvissuti - testimoni di coraggio, e
ascoltato le loro storie.
In Campania: un percorso sulle terre di don Peppe Diana (Casal di
Principe - Il sacerdote che venti anni fa è stato ucciso da un sicario
mandato dalla camorra mentre si accingeva a celebrare messa).
Nel ventennale della morte, i ragazzi hanno incontrato gente coraggiosa
che, con speranza, impegno, perseveranza e fede, ha lavorato per
provocare un cambiamento.
In Sicilia, partendo da Piana degli Albanesi, gli scout hanno
incontrato la realtà dell'accoglienza agli immigrati e della loro
integrazione, hanno visto la vita che si conduce nei centri di
accoglienza e il disagio e la disperazione di chi ha perso tutto, anche
la dignità.
Alla fine dei quattro giorni messe insieme le diverse esperienze e
raccolte testimonianze e pareri l'Agesci produrrà la Carta del Coraggio,
documento stilato dai ragazzi protagonisti della Route,
frutto dei pensieri di rover e scolte.