Nella parrocchia di San Matteo a Marsala (Trapani), in occasione della festa di Santa Lucia, di cui la Chiesa fa memoria il 13 dicembre, il giovane parroco don Alessandro Palermo ha scelto di fare un gesto insolito: la benedizione dei cellulari. Perché? Che cosa c'entra una santa martirizzata durante l'impero romano con i telefoni di ultima generazione? E' lo stesso don Alessandro a chiarire il significato del gesto. «Oggi» spiega il sacerdote, specializzato in comunicazione pastorale «viviamo immersi e ci muoviamo dentro una rivoluzione digitale, un’era in cui il senso della vista viene esaltato a tutti i livelli. I contenuti visuali (immagini e video) sono quelli più efficaci per comunicare e per far riflettere le persone (anche per evangelizzare). Lucia, già invocata per la protezione della vista e degli occhi, può diventare una speciale guida per un uso corretto dei media digitali. Occorre, infatti, assumere uno sguardo educato, che ci permetta di fare un uso corretto e positivo dei nostri smartphone e tablet. Ecco perché, io, li voglio benedire».
«“Benedire”» osserva il parroco «significa “dire bene” di Dio, “dire bene” di tutto ciò che Dio ha creato, proferire-mandare-segnare con il nome di Dio l’umanità, il creato e tutto ciò che ha a che fare con l’uomo e la sua vita». Oggi, in una società «“drogata” dal cellulare e allo stesso tempo poco interessata a capire come lo si debba usare, una benedizione può fare bene, non al cellulare ma a chi lo usa. Abbiamo tutti veramente bisogno di cominciare a “dire bene” anche del nostro cellulare per il nostro bene e per il bene di chi ci sta accanto, spesso messo in ombra proprio perché stiamo troppo “rivolti con gli occhi” al nostro dispositivo».
Così la scelta di don Palermo, apparentemente singolare, si riallaccia a una tradizione antichissima, che proprio in Sicilia trova le sue radici. Ma chi è Santa Lucia? E perché viene invocata coma protettrice della vista?
Figura da sempre prediletta nella devozione cristiana, viene definita dal martirologio romano come «vergine e martire, che custodì, finché visse, la lampada accesa per andare incontro allo Sposo e, condotta alla morte per Cristo, meritò di accedere con lui alle nozze del cielo e di possedere la luce che non conosce tramonto».
Secondo la tradizione (avvalorata anche da diverse fonti storiche), Lucia nacque a Siracusa verso la fine del III secolo, da una nobile famiglia cristiana. Pare che la decisione di consacrasi interamente a Dio e di fare voto di verginità sia fiorita in lei fin da quando era bambina. Tuttavia, secondo l'usanza del tempo, venne promessa sposa ad un pretendente, di religione pagana. Tra gli episodi rivelatori di una particolarissima vicinanza al Signore c'è la guarigione miracolosa di Eutichia (madre della giovane), da tempo gravemente ammalata. Fu proprio dopo questo avvenimento che Lucia decise di rivelare la sua vocazione: rinunciare a uno sposo terreno per amore di Cristo e dedicarsi alla cura dei più poveri. Ma colui che pensava di sposarla reagì in modo crudele, denunciandola all'autorità romana come “cristianissima”. In quel periodo, per volontà dell'imperatore Diocleziano, imperversava una feroce persecuzione contro la Chiesa. Così, nel 304, Lucia venne arrestata e interrogata dal magistrato Pascasio. Dopo essersi rifiutata di offrire sacrifici agli dei pagani e dopo aver dato, in ogni modo possibile, prova della sua fede, venne condannata ad atroci tormenti, dai quali uscì miracolosamente indenne. Morì, infine, per un colpo di spada, dopo aver profetizzato la caduta di Diocleziano e la pace per la Chiesa. Diverse testimonianze (a cominciare da un'epigrafe marmorea del IV secolo, rinvenuta nelle catacombe di Siracusa) parlano di una devozione nata già negli anni immediatamente successivi alla sua morte e poi diffusasi rapidamente.
Il motivo per cui Santa Lucia viene tradizionalmente associata alla vista non sarebbe da ricercare nella sua biografia, bensì nel nome. Lucia significa infatti “luminosa” “portatrice di luce”. Spesso, nell'arte, è stata rappresentata con in mano un piatto sul quale sono posati due occhi. Altri simboli propri della sua iconografia sono il giglio (simbolo di purezza), la palma (simbolo del martirio) e il Vangelo. E' invocata, tra l'altro, come protettrice delle persone cieche, degli oculisti e degli elettricisti.
Numerosi sono i Comuni italiani nei quali Santa Lucia è celebrata come patrona. Spicca su tutti la città natale, Siracusa, dove ogni anno si tiene una processione che è tra le più partecipate al mondo.