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lunedì 07 ottobre 2024
 
 

Santi, non zucche: rock the night, l'altra notte di Torino

30/10/2015  Un'arrampicata vera, per lo chi lo vuole, che rimanda all'ascesa spirituale nel nome di Pier Giorgio Frassati. Appuntamento in una palestra di roccia e poi alla parrocchia della Crocetta con il vescovo, monsignor Nosiglia. Non un “contro-Halloween”, ma semplicemente una proposta alternativa, capace di restituire alla festa di Ognissanti la sua dimensione di fede.

E' un'arrampicata l'esperienza che la diocesi di Torino propone ai giovani per la Notte dei Santi. E non è solo una metafora: in una vera palestra di roccia sarà possibile sperimentare  questa disciplina, sotto la guida di istruttori professionisti. Così l'Ufficio di pastorale giovanile intende introdurre il percorso spirituale. Da alcuni anni nel capoluogo piemontese la sera del 31 ottobre diventa occasione per pregare insieme ai ragazzi. Non un “contro-Halloween”, ma semplicemente una proposta alternativa, capace di restituire alla festa di Ognissanti la sua dimensione di fede. Un momento da vivere “con sale in zucca”, come suggerisce il motto dell'iniziativa. Sembra inutile opporsi o arricciare il naso: che la festa di Halloween, di derivazione anglosassone, abbia preso piede in Italia è ormai un dato di fatto. Così anche quest'anno migliaia di adolescenti e ragazzi si preparano per un carnevale in miniatura, condito con scherzi, maschere da streghe e vampiri, sangue finto e tutto l'armamentario dell'horror a buon mercato. Per molti è una serata di divertimento come altre. Qualcuno esagera: l'anno scorso a Torino ci sono stati disordini e alcune stazioni della metropolitana sono state danneggiate.

Halloween o no, comunque,  per i cristiani le celebrazioni dei Santi e dei defunti hanno un valore centrale, che non si lascia ridurre a semplice rito o ricorrenza. Ecco allora il senso di una veglia di preghiera. L'edizione 2015 è tutta giocata sul tema del salire, nelle sue varie accezioni. Si intitola “Rock the night” (rock allude al genere musicale, ma in inglese significa anche roccia). «Papa Francesco, nel giugno scorso, ha presentato la santità della nostra terra e la stessa indole piemontese come "rocciosa", cioè affidabile perché radicata sulla roccia incrollabile dell'Amore di Dio» sottolinea don Luca Ramello, direttore dell'Ufficio giovani della diocesi subalpina. Non a caso la lettera pastorale che raccoglie gli interventi del Pontefice durante il suo viaggio a Torino si intitola  “La casa sulla roccia”. In un primo momento i ragazzi incontreranno questa roccia nel senso più fisico del termine: presso una palestra appositamente attrezzata si potranno cimentare con funi e moschettoni, scoprendo le fatiche e le emozioni del salire in cordata. Il tutto, ovviamente, in totale sicurezza.

Poi, il passaggio, alla dimensione spirituale: la seconda parte dell'incontro, presso la parrocchia Beata Vergine delle Grazie, nel centralissimo quartiere della Crocetta  (la chiesa che fu frequentata dal beato Piergiorgio Frassati) prevede la scoperta di due figure di santità. Una è appunto Frassati, l'altra San Giovanni Paolo II. «Entrambi erano innamorati della montagna, una passione che è anche un'eccezionale scuola di vita» osserva ancora don Ramello. «Saranno loro le nostre guide “verso l'alto”. Un'attenzione speciale sarà dedicata al tema della misericordia, visto l'ormai imminente Giubileo indetto dal Santo Padre: chi lo desidera potrà accostarsi al sacramento della riconciliazione». La serata si concluderà con un intervento dell'arcivescovo monsignor Cesare Nosiglia.     

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