Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
lunedì 09 settembre 2024
 
Non solo Halloween
 

Santini non scherzetti

31/10/2018  Ci siamo. Arriva la notte del 31 ottobre e ognuno si attrezza come può per difendere la comunione dei Santi dalle mode d’Oltreoceano. Don Giorgio Longo, in provincia di Varese, per esempio propone ai suoi ragazzi di sostituire i Santi alle zucche

Come ogni anno la notte del 31 ottobre ci pone davanti allo stesso quesito: perché subire le mode d’Oltreoceano che tanto appassionano i nostri ragazzi trasformandoli in streghe, vampiri e zucche per andare a bussare alle porte chiedendo “dolcetto o scherzetto”?  Ed ecco allora che la Chiesa si attrezza per fare proposte alternative: notti in preghiera per ribadire la comunione dei Santi o sfilate a tema nel centro storico per abitare la città coi Santi.

Tra le tante, stasera in Duomo a Milano, stasera, l’arcivescovo Mario Delpini guiderà un percorso spirituale di riflessione per 2200 adolescenti di tutta la Diocesi organizzato dalla Fom (Fondazione oratori milanesi). Mentre a Palermo, dall’altra parte dello stivale, in un centinaio attraverseranno il centro storico portando ognuno con sé la storia di un beato nella "Sfilata dei Santi", l’iniziativa promossa dall'associazione «Regina Coelorum».

Ci sono, poi, le proposte locali come quella di don Giorgio Longo, coordinatore dell’Oratorio Beato Piergiorgio Frassati dell’Abbazia di Sesto Calende in provincia di Varese. Che nella vigilia della festa di Ognissanti propone di appendere la fotografia di un Santo sulla propria finestra, balcone, porta dell’ufficio, chiesa o oratorio per farli conoscere. Mentre ai giovani più tecnologici di mettere l’immagine del Santo di cui portano il nome o a cui sono devoti nel proprio profilo WhatsApp o Facebook. «Un modo per dire con gioia la nostra fede, per ricordarci della bellezza della Santità e della vicinanza dei Santi che abbiamo bisogno di vedere come vediamo le persone a cui vogliamo bene». E perché sia davvero così la notte di "Holyween".             

 
 
Pubblicità
Edicola San Paolo