(Foto di Danilo Balducci per Save the children)
Ricostruire. Ripartire da zero, con pazienza e determinazione. Cominciando dai bambini, vittime più fragili delle grandi calamità naturali come i terremoti. A pochi giorni dalla riapertura delle scuole, secondo le verifiche effettuate da Protezione civile, ministero dell'Istruzione e sindaci, il 70% degli istituti scolastici nei paesi del Centro-Italia devastati dal sisma del 24 agosto risulta agibile: in cifre, si tratta di 331 edifici su 480. Il cammino per riportare le popolazioni colpite dal sisma alla normalità, secondo il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio, sarà «molto molto lungo».
Intanto, però, restituire ai più piccoli il prima possibile sicurezza, serenità e fiducia attraverso la normalità della vita quotidiana è un imperativo. Nelle zone del terremoto, che ha ucciso quasi 300 persone, Save the children si sta impegnando per sostenere e proteggere i minori, aiutandoli ad affrontare e gestire il terribile trauma vissuto sulla loro pelle.
In coincidenza con la ripresa delle attività scolastiche, l'organizzazione umanitaria, in collaborazione con la Regione Lazio e il Comune di Amatrice, realizzerà un Centro socio-educativo per i bambini e i ragazzi del paese raso al suolo dal sisma. La struttura nascerà accanto alla nuova scuola di Amatrice nella frazione di San Cipriano e sarà finanziato attraverso le donazioni a Save the children. Sarà uno spazio polivalente di 400 metri quadrati, attrezzato con laboratori dedicati alla musica e all'arte, avrà un'area dedicata alla lettura, alla navigazione protetta in Internet e alla multimedialità, alla promozione di attività e incontri dedicati alla genitorialità e accompagnamento allo studio. Nell'area esterna della struttura nascerà uno spazio attrezzato per le attività sportive e motorie. Tra le rovine di Amatrice, i bambini avranno uno spazio tutto nuovo per loro, per ricominciare a giocare, divertirsi, fare sport, studiare, leggere, stare in compagnia.
Le parole chiave per ricominciare: coinvolgimento attivo e partecipazione. «E' molto importante che i bambini e i ragazzi siano protagonisti diretti nel percorso di ripresa della vita della propria comunità, soprattutto nella fase della ricostruzione», commenta Raffaella Milano, direttore Programmi Italia-Europa di Save the Children. I ragazzini avranno un ruolo nella progettazione e realizzazione della nuova struttura, non saranno semplici spettatori. «Coinvolgeremo anche il corpo docente della scuola e l'associazionismo locale per cercare di mettere in rete tutte le risorse educative del territorio».
Impegnata da decenni nella risposta alle emergenze umanitarie in tutto il mondo, negli ultimi anni Save the children si è attivata sul suolo nazionale per affrontare le calamità del terremoto dell'Aquila, nel 2009, e dell'Emilia-Romagna, nel 2012, e ora delle Marche e del Lazio, a sostegno dei bambini dei tre Comuni maggiormente colpiti, Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto. Subito dopo il sisma, già dal 26 agosto, l'organizzazione ha attivato un primo Spazio a misura di bambino - ovvero un'area protetta che, in situazione di emergenza, permette ai più piccoli di continuare le attività ludiche e ricreative - nella tendopoli di Amatrice. In collaborazione con la Croce rossa italiana, ha poi aperto un secondo Spazio nel campo di Grisciano - frazione di Accumoli - gestito dalla Protezione civile abruzzese. Per contribuire all'intervento di Save the children nelle zone terremotate si può visitare il sito: www.savethechildren.it/terremoto-centro-italia