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domenica 16 febbraio 2025
 
 

Scaraffia: «Dare più potere alle donne è già possibile»

25/09/2013  «Non c'è bisogno di arrivare al cardinalato», afferma la storica ed editorialista dell'Osservatore Romano, «ora si possono affidare alle donne alcuni dicasteri»

«La questione della situazione delle donne nella Chiesa va affrontata dicendo cose concrete».
Lucetta Scaraffia, storica, docente di Storia contemporanea alla Sapienza di Roma ed editorialista dell’Osservatore romano va subito al punto dopo la proposta lanciata dal quotidiano spagnolo El Paìs di nominare cardinale una donna.

Professoressa, con papa Francesco cambierà qualcosa?
«Che le donne siano trascurate nella Chiesa e che bisogna dare loro più importanza l’avevano già detto sia Giovanni Paolo II che Benedetto XVI. Adesso, invece, Bergoglio ha parlato di due cose molto concrete: la prima è l’annuncio della ripresa degli studi teologici sul posto della donna proponendo un superamento della “teologia della complementarietà” che era quella di papa Wojtyla e su cui la Chiesa è ferma da decenni. La seconda è che ha detto che mancano donne nei posti direttivi. Sono due cose molto chiare e concrete, non generiche».

L’ipotesi di una donna cardinale è possibile?
«Sarebbe certamente possibile ma non mi sembra la questione decisiva. Si può fare un passo per volta Già oggi alle donne possono essere affidati compiti direttivi senza nominarle cardinale. Ci sono le Congregazioni, i pontifici consigli, tutti organismi decisionali che trattano di temi che coinvolgono le donne in prima persona ma che non hanno donne ai loro vertici. Affidare questi istituti solo a vescovi e cardinali è un uso ma non una legge. Si può tranquillamente cambiare».

Forse molti temono che si apra al sacerdozio femminile.
«Su questo punto la porta è chiusa ed è giusto così. Lo ha detto anche il Papa. Meglio invece concentrarsi su questioni concrete e fattibili in tempi brevi».

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