«El purtava i scarp de tennis,
el parlava de per lù
rincorreva già da tempo
un bel sogno d’amore».
Così cantava Enzo Jannacci
nel 1964, in una
delle tante canzoni dedicate alla sua
Milano con un testo scritto a quattro
mani con Dario Fo.
Una trentina di anni dopo la Caritas
Ambrosiana metteva in piedi “quel
sogno d’amore” dando vita al primo
giornale di strada realizzato da
giornalisti professionisti e venduto
da persone senza dimora e gravi
emarginati.
Il più importante streetmagazine
italiano, ma soprattutto un
progetto sociale di accompagnamento
dei venditori e dei collaboratori
che cammina da allora sulla strada a
fianco di chi cerca, di chi esprime un
bisogno, di chi chiede una mano per
ritrovare dignità o un piccolo lavoro
per ricominciare.
Partito da Milano, in questi
vent’anni Scarp de tenis, che ha festeggiato nel marzo di quest'anno il numero 200, ha
camminato anche lungo l’Italia.
Grazie
a Caritas Italiana che da un decennio ne sostiene lo sviluppo nazionale,
in sintonia con le Caritas diocesane
delle città coinvolte e in sinergia con
soggetti (fondazioni, cooperative sociali,
associazioni) attivi nei singoli
territori, si è moltiplicato nelle redazioni
locali di Torino, Genova, Como,
Verona, Vicenza, Venezia, Padova, Firenze,
Rimini, Napoli e Salerno.
Venduto in più di 20 mila copie
ogni mese offre una possibilità di
lavoro e reddito a più di 160 collaboratori
in tutta Italia: soggetti con
difcoltà, disoccupati, persone che
vogliono integrare i redditi minimi.
Di tutti costoro la Caritas Ambrosiana,
com’è nel suo stile, si occupa nella
totalità; uomini e donne che vendono
il giornale e tengono una parte del
prezzo di copertina (per ogni copia
venduta a 3,50 euro, al venditore rimane
un netto di 1,20) garantendosi
così un reddito dignitoso. Oltre ai diritti
pensionistici e alle “mance” dei
tanti lettori generosi. Mentre per i più
bisognosi viene messa in campo una
rete di servizi e relazioni che consente
a molti di loro di lasciare la strada e
ricuperare a pieno titolo i diritti di
cittadinanza fondamentali.
Venduto fuori dalle chiese e per
strada, edito da Cooperativa Oltre
(soggetto editoriale promosso da Caritas
Ambrosiana), e diretto da Stefano
Lampertico, al giornale collaborano
rme prestigiose del giornalismo italiano
come Gianni Mura, Piero Colaprico,
Paolo Lambruschi e anche del
mondo della cultura e della scienza
come lo scienziato Federico Baglioni.
Ha propri corrispondenti ed esperti
che curano rubriche mensili dagli Stati
Uniti, dal Regno Unito, dalla Germania
e dal Sudafrica.
Nel corso degli anni Scarp de’ tenis ha attivato una serie di relazioni anche
con il mondo dell’illustrazione e
del fumetto, che si sono concretizzate
in una serie di operazioni e di iniziative
a sfondo benefico, con il coinvolgimento
dei maggiori illustratori
e fumettisti italiani: la mostra sulle
canzoni di Enzo Jannacci svoltasi al
Castello Sforzesco nel dicembre del
2015, ma anche la storia inedita di
Dylan Dog comparsa sul numero
187, scritta appositamente per Scarp
de’ tenis e ambientata nel dormitorio
Caritas di Milano, oppure le copertine
con i disegni inediti di Dylan Dog (numero
2, numero 100, numero 150), di
Martin Mystere o, ancora, guardando
ai numeri più recenti, di Lupo Alberto.
Dal 2015 “Scarp de’ tenis” è
parte di Insp (International Network
of Street Papers Organization), la rete
internazionale dei giornali di strada di
tutto il mondo, con la quale condivide
i propri pezzi e dalla quale attinge per
proporre contenuti ai suoi lettori.
Nel 2014 la città di Milano ha assegnato
a “Scarp de’ tenis” l’Ambrogino
d’oro, la massima onorificenza
cittadina. Nel giugno 2015 è stato assegnato
a Scarp de’ tenis “Il Premiolino”,
il più importante e prestigioso premio
giornalistico italiano fondato.
Scarp de’ tenis ha un proprio sito www.scarpdetenis.it, un proprio account
Twitter e una pagina Facebook aggiornati
quotidianamente.