Massimo Gandolfini neurochirurgo e neuropsichiatra, molto attivo su temi legati alla bioetica e all’educazione dell’infanzia è il portavoce del Comitato organizzatore della manifestazione che si terrà al Circo Massimo contro il disegno di legge Cirinnà sulle Unioni Civili.
“C’è una partecipazione impressionante" dice, "soprattutto da parte delle associazioni cattoliche. Continuo a ricevere messaggi di adesioni. Ci è appena giunta quella dell’associazione ex alunni salesiani nel mondo: parliamo di 100 mila iscritti. Il loro presidente verrà dagli Stati Uniti insieme a una rappresentanza di un migliaio di persone che giungerà da varie città italiane. Ci saranno numerosi sindaci con tanto di fascia tricolore. La Regione Lombardia ha dichiarato la sua partecipazione ufficiale, e altrettanto farà la Regione Veneto.
Ci saranno anche amministratori del Centrosinistra?
Amministratori ancora non lo sappiamo, ma nel popolo che si riunirà in piazza al Circo Massimo ci saranno moltissimi elettori di Centrosinistra, soprattutto elettori del Pd.
Non teme strumentalizzazioni politiche, in particolare da parte del Centrodestra?
Il mestiere dei politici è quello di tirare l’acqua al proprio mulino, ma la nostra non è né una piazza del Centrodestra né del Centrosinistra. Noi non siamo la rappresentanza del mondo politico e nemmeno del mondo cattolico. La nostra è una manifestazione di popolo, l’azione promotrice viene dalla gente. Noi ci siamo semplicemente detti: ragazzi, qui stanno stravolgendo la famiglia e nessuno fa nulla, come se gli italiani fossero tutti d’accordo e così abbiamo preso la decisione di dare voce a chi non ha voce nonostante chi non ha voce sia la maggioranza: per esempio i sondaggi dicono che oltre l’80 per cento degli italiani sono contrari alla stepchild adoption.
C’è chi sostiene che avete ambizioni politiche.
“Niente di tutto questo. Nel comitato organizzatore ci sono 14 associazioni, da Manif Pour Tous ai neocatecumenali ad Amici dei bambini. Tutta gente che vuole solo dar voce ai propri valori e che ha capito che bisognava perdere un po’ della propria identità per costruire una grande identità capace di portare avanti il sentimento del popolo italiano. E poi, se permette una nota personale, è tutta gente che si fidava anche della mia onestà intellettuale: io faccio il neurochirurgo, ho sette figli, tutti adottati, sono sposato da 39 anni con la stessa donna. Non devo portare l’acqua al mulino di nessuno, porto solo avanti il sentimento del popolo italiano su determinati valori.
Uno dei punti più controversi del disegno di legge è la stepchild adoption, l’adozione da parte del partner omosessuale di un figlio nato da un precedente matrimonio o da fecondazione eterologa
Sono neurochirurgo e neuropsichiatra. Su questi temi ho una preparazione specifica. L’intera letteratura mondiale, da Freud agli studi odierni, afferma per la crescita armoniosa dell’individuo l’indispensabile presenza della cosiddetta “triade genitoriale” ( bambino, papà e mamma). Non c’è’ nessuna voce discordante, a parte alcune teorie degli anni ’80 portate avanti dalle lobby gay, come gli studi della ricercatrice omosessuale Patterson, che hanno raccontato lo sviluppo di alcuni bambini figli di coppie omosessuali attraverso dei self-report. In realtà non sono indagini scientifiche ma rilevazioni demoscopiche fatte dall’interessata stessa. Non c’è ne uno di studi a favore dell’adozione di bambini da parte di coppie gay, con validità scientifica. Mentre continuano a essere prodotti studi seri, da Lacan a Winnicot a Melanie Kleine, che affermano che il bambino cresce in armonia solo attraverso un papà e una mamma”.
Quali possono essere secondo questa letteratura scientifica le conseguenze sulla psiche di un bambino figlio di genitori omosessuali?
“Noi oggi non abbiamo un follow up, vale a dire una storia sufficientemente lunga che ci permetta di dire quali possono essere gli svantaggi cui il bambino va incontro crescendo all’interno di una coppia omosessuale. Quello che possiamo dire è che certamente dal punto di vista scientifico l’ambiente più vantaggioso è rappresentato dal rapporto col padre e la madre. Se guardiamo la cosa dalla prospettiva del miglior vantaggio per il bambino, allora sappiamo con certezza che ha bisogno di un padre e di una madre. Se noi a quel bambino togliamo la condizione vantaggiosa, lo esponiamo a una condizione che può essere potenzialmente rischiosa”.
Cosa salvate del ddl Cirinnà?
“Nulla. Noi lo rigettiamo totalmente. Va riscritto del tutto”.
Che ne pensa della proposta di affido rafforzato al posto della stepchild adoption , frutto della mediazione proposta dai senatori dem?
“Ne ho parlato con chi cercava di convincermi, per arrivare a una mediazione. Ma l’affido rafforzato è inaccettabile.
E perché?
“Già chiamarlo così è un’offesa alla legge che norma l’affido familiare. Il principio di quella legge è l’aiuto a una famiglia in disagio, affidandolo a un’altra famiglia che lo sostenga, nella prospettiva di ridarlo ai suoi genitori naturali. L’affido rafforzato invece prevede che questo bambino venga assegnato al convivente del genitore biologico fino al 18esimo anno di età, quando deciderà dove stare. Non è un affido: è di fatto un’adozione. Quel bambino non viene dato in affido perché è abbandonato, perché i genitori non possono crescerlo o per altre ragioni drammatiche, ma perché c’è una terza persona che se ne vuole prendere cura e vuole diventare il suo papà o la sua mamma. Per non parlare dei figli nati nell’utero in affitto, che sono orfani programmati. Per questi bambini deve pensarci il Tribunale dei minori, che prende in considerazione i singoli casi e decide la strada giusta per loro. Due dei miei figli sono stati dati a noi dal presidente del Tribunale perché sia io che mia moglie, in quanto medici, avevamo le caratteristiche per poterli crescere. Altrimenti il Tribunale dei minori cosa ci sta a fare?”
Avete ricevuto anche adesioni di persone gay? Li farete salire sul palco?
“Sì, con noi ci sono anche persone gay o genitori di gay, ad esempio dal presidente dell’Agapo, l’associazione dei genitori di persone omosessuali. Ma non saliranno sul palco perché potrebbero essere visti come interventi utili a sollevare polemiche, divisioni o accuse di strumentalizzazione. La nostra manifestazione vuole essere una festa felice e gioiosa in difesa soprattutto dei bambini, l’anello debole di questa vicenda. Abbiamo invitato a partecipare anche un avvocato statunitense allevato da una coppia lesbica che è divenuto nostro amico. Non mi è mancato nulla nella vita, ci ha detto, ma nella mia personalità c’è un buco enorme: l’assenza del padre”.
Ci sono tanti orfani purtroppo in condizioni simili…
“Un conto è che una persona rimanga accidentalmente orfana e un conto è venga privato del padre o della madre per un capriccio nostro”.
Lei lo chiama capriccio. Perché non chiamarlo desiderio di paternità o maternità, anche profondo…
“I diritti e i desideri, anche quelli profondi, si fermano di fronte ai diritti degli altri, in questo caso dei bambini”
Nel disegno di legge si parla anche di legittimi diritti civili: l’eredità, la salute, la convivenza . Siete contrari anche a quelli?
“ Noi siamo convinti che vanno garantiti i diritti civili legati alla persona e dunque anche alle persone gay. Questi però sono già ampiamente rappresentati nel codice civile vigente. Evidentemente si tratta di fare qualche piccolo aggiustamento. Ma tutto ciò che riguarda la famiglia, così come è contemplata dall’articolo 29 della Costituzione, non può riguardare le unioni civili, perché l’unione civile non è un matrimonio, che è formato da un uomo e da una donna ed è legato alla procreazione, alla genitorialità, che è un diritto naturale”.
E’ giusto dare ai parlamentari libertà di voto sul disegno di legge, come ha detto Renzi?
“Certamente sì. Un tema di questo genere investe la coscienza delle persone, e la libertà di coscienza è importante. Però sul premier vorrei dire una cosa: è stata un’azione scorretta scippare la Commissione giustizia del diritto costituzionalmente garantito di discutere il disegno di legge prima di portarlo in aula. Non è stato in commissione nemmeno un minuto”.
E perché secondo lei?
“Perché lo stavamo seppellendo sotto una montagna di emendamenti. Anche io sono stato ascoltato in commissione: erano stati messe in luce tutte le falle del disegno. A quel punto Renzi lo ha portato in aula, dove verrà discusso e votato. Perché tutta questa fretta di approvarlo? Una legge così importante, che può cambiare l’antropologia del popolo italiano non va approvata con il pallottoliere in mano ma va ampiamente condivisa con il sentimento della gente. Per questo chiediamo di fermare tutto, in modo da arrivare con calma a una legge sulle unioni civili che sia rappresentativa del sentire della gente e non di una lobby ideologica. Ma noi non ci fermeremo. Se sarà necessario anche con un referendum ”.