Cara Famiglia Cristiana,
di recente abbiamo adottato due bambini di 11
e 12 anni. Vi scriviamo perché non sappiamo come comportarci in occasione
d Halloween. I nostri figli hanno sofferto molto
durante l’infanzia e hanno avuto pochissime occasioni di far festa. Per questo
motivo, le feste per loro sono importantissime. Sono letteralmente “innamorati”
del compleanno e per loro Halloween è un’occasione di
fare un giro insieme con i compagni di classe (e relativi genitori), dicendo la
solita frase: “Dolcetto o scherzetto?”.
Io e mia moglie siamo fortemente
contrari e abbiamo spiegato che non appartiene alle nostre tradizioni. Per noi è
importantissima la Festa di Tutti i Santi, nella quale
si ricordano tutti i santi sconosciuti e tutte le persone buone
che nella loro vita hanno fatto del bene e hanno amato. Ma il figlio più piccolo
ci ha risposto: «Sì, ma è una festa noiosa, perché si va a Messa e
al cimiter0».
Che fare? Rispiegare loro le nostre motivazioni e
chiedere agli altri genitori se possiamo affidare loro i nostri figli (perché né
io, né mia moglie intendiamo
partecipare)?
Marco
Caro Marco, non vorrei essere troppo salomonica, ma tenderei a proporvi una soluzione di compromesso, anche perché dalla vostra
lunga e-mail si capisce quanto siate attenti sia al benessere dei vostri figli sia ai valori
importanti nella vostra famiglia. La festa di Halloween, come tante
altre mode americane, è diventata da tempo un appuntamento più
commerciale che altro, che non ha significato per la nostra cultura.
Quindi capisco il vostro dubbio, ma il desiderio di festa dei
vostri figli fa una tenerezza che secondo me andrebbe
accontentata con toni “leggeri”, come un
gioco che niente ha a che fare con l’importanza di Tutti i Santi
(così bene sottolineata da voi stessi) e, lasciatemi dire, del giorno dei morti.
Portarli sulle tombe dei vostri parenti sarà anche un
modo per raccontargli quelle storie che intrecciano la vita delle famiglie, i
legami di sangue e soprattutto di affetto. Sono sicura che
saprete attraversare bene entrambi i momenti, quello scherzoso e
giocoso, e quello salvifico del racconto del Bene che scalda la
vita di tutti.
Renata Maderna