L’ultima indagine sul benessere digitale dei ragazzi realizzata da Pepita su un campione di 600 studenti della Città metropolitana di Milano ha chiarito che oltre il 60% dei ragazzi (11-17 anni) rimpiange il periodo del lockdown. Un dato scioccante, tanto più considerando che circa il 75% dei giovani interpellati rivela di sentirsi spesso in ansia. Il 55% del campione, infatti, denuncia la mancanza di adulti in grado di prendersi davvero cura di loro. L’80% dei ragazzi ha confessato di addormentarsi con in mano lo smartphone. Il 47% non saprebbe a chi rivolgersi in caso di urgenza o necessità. Un adolescente su 10 fa/ha fatto uso di psicofarmaci. Oltre la metà dei ragazzi si sveglia pensando che la giornata non sarà positiva, mentre solo il 30% pensa che il futuro riserverà piacevoli sorprese.
È da questo scenario che nasce l’urgenza per Pepita Onlus, in collaborazione con Fondazione Carolina, la realtà che porta il nome della prima vittima di cyberbullismo Carolina Picchio, di dare voce ai ragazzi. Facendo un vero e proprio Pandemonio come il titolo del progetto. Che cos’è Pandemonio? Si tratta di un gruppo di lavoro coordinato dagli educatori di Pepita, ma gestito in autonomia da un gruppo di studenti, tra i 17 e i 19 anni, che sentono il bisogno di partecipare attivamente alla costruzione del proprio futuro. Un futuro che, dalla pandemia in poi, il mondo adulto non ha saputo consegnare alle nuove generazioni, sempre meno coinvolte nella programmazione e nella narrazione di quel “domani” che le istituzioni faticano a liberare dalle logiche e dai linguaggi del presente e del passato:
Una scuola sempre uguale a se stessa;
Un mercato del lavoro ripiegato sul secolo scorso;
Il digitale visto come un nemico;
La mancata partecipazione alla vita pubblica dei cosiddetti “under”;
Tematiche come la tutela dell’ambiente e della centralità della persona, tanto sbandierate quanto relegate ai margini dell’attività istituzionale;
La grande sfida del benessere psicofisico dei cittadini più giovani, sempre più connessi, ma paradossalmente sempre più soli.
Sono solo alcuni dei concetti sul tavolo di Pandemonio, il primo think tank realizzato dai ragazzi per dare voce non solo alle proteste, ma soprattutto alle proposte di un “pianeta giovani” distante anni luce da un dibattito degli adulti troppo spesso superficiale ed autoreferenziale.
Cominciamo da qui, come sono raccontati i nostri ragazzi? Si sentono davvero rappresentati dal main stream? Sono davvero così apatici, distanti, violenti e ripiegati sui propri smartphone tutto il santo giorno? Che cosa vogliono le nuove generazioni, cosa sognano e quali paure, bisogni e speranze li accomunano?
I sette ragazzi di pandemonio che daranno voce alla loro generazione
Etimologia
Pandemonio è un titolo ironico di un percorso che si prefigge di dare voce ai ragazzi, parlare CON i giovani (e non solo DEI giovani), accogliere tutte le loro istanze, a partire da quel “caos” tipico delle età di passaggio, caratterizzate da uno “zibaldone” di emozioni che necessariamente devono essere accolte, comprese, riordinate e canalizzate.
Seppur con etimologie diverse, il “pandemonio” vuole rispondere al silenzio assordante generato dalla pandemia, nasce come messaggio di vita e di ripresa dopo le numerose restrizioni e distanze. Negli anni, il gruppo di lavoro, ha saputo rapportarsi con istituzioni e attori territoriali, a partire dalla Lombardia e gemmando azioni e interazioni anche su scala nazionale fino a rappresentare un piccolo/grande riferimento per consentire agli adulti con responsabilità educativa di intercettare bisogni, paure, speranze e proposte direttamente dai ragazzi.
I teenager come parte integrante del dialogo finalizzato al rafforzamento di un patto educativo ancora tutto da costruire: dalla scuola al tempo libero, dal diritto allo sport all’ingresso nel mondo del lavoro.
Un pandemonio fatto di idee concrete, che le ragazze e i ragazzi hanno scelto di affidare a Pepita, la cooperativa di educatori che da oltre 15 anni raccoglie le istanze dei minori e le porta sul tavolo dei “grandi” con l’ambizione di costruire un nuovo patto educativo a disposizione di tutti.
I PODCAST TARGATI “PANDEMONIO”
Durante la fase sperimentale del progetto, l’esperienza dei ragazzi maturata nei tavoli aperti con le istituzioni scolastiche e gli amministratori locali li ha aiutati a organizzarsi in gruppi di lavoro focalizzati su tematiche di stretta attualità: dall’istruzione al rapporto con le nuove tecnologie, dalla sicurezza stradale alle politiche di integrazione ed inclusione sociale. Temi da approfondire anche attraverso una serie di podcast, per mettere a disposizione di tutte le nuove generazioni contenuti sviluppati e proposti con il loro linguaggio. Senza filtri, senza sovrastrutture, fuori dal main stream e dalla narrazione dei media e della politica.
L’iniziativa, oltre ai pedagogisti di Pepita e agli esperti di Fondazione Carolina, sarà aperta al mondo degli influencer. Le web star saranno coinvolte in alcuni dei desk tematici attivati in queste prima serie di podcast.
WHAT IS LOVE
La prima serie di podcast ruota attorno al concetto di “Affettività”. Un argomento centrale in termini di valori, relazioni e conoscenze alla base del rispetto delle persone e dei sentimenti, del proprio corpo e di quello altrui. Un viaggio dentro le emozioni dei ragazzi che passa dalle paure, dalle esperienze, dalle aspettative e dalle tentazioni.
Ciascuna di queste tappe emotive sarà oggetto di una puntata del primo podcast di Pandemonio: “What is love”, distribuito entro l’autunno nelle principali piattaforme e negli store online.