Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
lunedì 16 settembre 2024
 
Esami
 

Se i test Invalsi sono un ostacolo per gli studenti stranieri

04/06/2017 

Cara professoressa, in questi giorni in classe ci stiamo esercitando per la prova Invalsi del prossimo 15 giugno, perché se non diventiamo bravi il voto che prenderemo ci rovinerà la media. Siamo proprio sfortunati, dall’anno prossimo cambia tutto e l’Invalsi in terza media sparisce dagli esami. È un’ingiustizia: sono arrivata in Italia dall’Albania due anni fa, dove guardando la Tv italiana ho imparato la lingua, ma non sono ancora in grado di capire bene un testo scritto con parole difficili. Ho la media dell’otto, studio molto, vorrei diventare un medico come desiderava mia madre che non ha studiato e oggi è portinaia. A causa della prova Invalsi, all’esame non so se riuscirò ad avere il voto che vorrei.

ANA

— Cara Ana, la tua reazione, più che comprensibile, è la stessa che leggo ogni anno nello sguardo di una mia cara collega e amica quando viene pubblicata la nota ministeriale sullo svolgimento delle prove Invalsi per gli allievi con bisogni educativi speciali. Sono le indicazioni date alle scuole, quelle che ci consentono oppure no di prevedere prove differenziate, strumenti particolari come la lettura vocale per alcuni alunni con specifiche esigenze. Lei scorre il foglio, arriva in basso nella casella relativa a chi ha anche «svantaggio linguistico» e abbassa le braccia: prove uguali agli altri anche per i suoi stranieri, quelli arrivati da poco in Italia che alfabetizza in un’aula piccola ma superaccessoriata messa su negli anni personalmente, raccogliendo a uno a uno i punti dei vari supermercati per avere lavagne interattive e strumenti informatici. Lei insegna a ognuno in modo diverso, didattica individualizzata come richiesto a noi docenti, e a fine anno i progressi sono enormi. Ma all’esame ha le mani legate, test standard. Le crocette hanno la stessa forma per tutti, si rischia di fare parti uguali tra disuguali. Dall’anno prossimo, è vero, si cambia: le prove in terza media si svolgeranno durante l’anno, come avviene oggi in seconda e quinta elementare; in quinta e terza media, poi, si farà in aggiunta anche un test di Inglese. E dal 2018 i test Invalsi saranno svolti in corso d’anno anche in quinta superiore (Italiano, Matematica e Inglese), in aggiunta a quelli previsti oggi in seconda (Italiano e Matematica). Non influiranno sul voto, ma serviranno comunque «al monitoraggio dei livelli di apprendimento conseguiti dal sistema scolastico, nel suo insieme e nelle sue articolazioni», riporta la nota. Scuole che, si sa, non sono affatto standard. Una cosa però mi sento di dirti, per farti stare serena: il voto finale è unico, le prove di Italiano e Matematica saranno valutate insieme. Ho avuto alunni cinesi che di gran lunga superavano i miei bravi italiani in Matematica. Chissà che alla fine il tuo otto non arrivi lo stesso!

 
 
Pubblicità
Edicola San Paolo