Quando si tratta di elaborare informazioni, il gatto batte il supercomputer 100 a 0. È sulla base di questa constatazione che un gruppo di ricercatori dell’Università del Michigan sta cercando di produrre una nuova generazione di microchip basati proprio sul modello dei felini. «Quello che stiamo facendo è costruire un computer come la natura costruisce i cervelli», ha spiegato Wei Lu, che coordina lo studio pubblicato dalla rivista Nano Letters. «L’idea è di usare un paradigma completamente nuovo per assemblare i circuiti». In un computer convenzionale solo pochi elementi sono connessi tra loro, con il risultato che questo lavora soltanto in maniera lineare. Al contrario un cervello lavora “in parallelo”, compiendo più operazioni allo stesso tempo. Secondo i ricercatori, il cervello di un gatto ha prestazioni 100 volte superiori a quelle del supercomputer Dawn, che può simulare 1 miliardo di neuroni.