Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
giovedì 14 novembre 2024
 
In famiglia
 

«Se in aula si respirano solo ansia e panico»

11/09/2023  La prof.ssa Spotorno esprime la sua sorpresa riguardo alla lettera di un neodiplomato del Liceo Classico che critica la scuola nazionale per mancanza di preparazione all'età adulta, sottolineando che la sua prospettiva differisce da quella del neodiplomato.

Gentile prof.ssa Spotorno, da docente di scuola superiore sono rimasta molto colpita dalla lettera inviata da un neodiplomato di Liceo Classico a un quotidiano nazionale in cui esprime tutto il suo rimpianto per una scuola che, a suo dire, non è stata in grado di offrirgli quegli strumenti necessari per diventare adulto, ma solo competizione, ansia e panico. Forse, anzi sicuramente, vedo la cosa da un’altra prospettiva ma non penso sia giusto che una situazione particolare passi per un esperienza generale.

LEA

 

Cara Lea,

ho avuto modo anch’io di leggere lo sfogo dell’anonimo studente neodiplomato di un altrettanto anonimo liceo milanese. Ci tengo a sottolineare la parola “anonimo” perché è proprio quell’anonimato a dare il segno di un mancato senso di responsabilità civica. Probabilmente denuncia un sentimento di paura per possibili ripercussioni che l’ex studente ha sentito come presenti e che si riferivano ad esperienze passate, ma quale paura si può nascondere se la scuola è conclusa?

Credo anch’io che non si possa generalizzare e imputare a tutta la scuola italiana e con essa alla classe docente il disagio che emerge da quelle righe. Va però ascoltato e accolto per rifl ettere se il modello di formazione che seguiamo non debba effettivamente vedere cambiamenti, in particolare nella delicata area della valutazione. Però bisognerebbe indagare anche se tanta ansia non nasca, più che dalla scuola, dalle aspettative delle famiglie, soprattutto alcune, che da una parte non riescono a rinunciare a un fi glio liceale ma che allo stesso tempo non accettano eventuali consigli da parte dei docenti quando si presentano le prime diffi coltà, solitamente già dai primi anni, e, a suon di ripetizioni e colloqui estenuanti, spingono i propri fi gli su un percorso scolastico che a volte non è quello a loro più adatto.

 
 
Pubblicità
Edicola San Paolo