Due ballerine brasiliane come regalo alla festa della Prima Comunione. Non per l’addio a un celibato, eh! O come attrazione per la serata in discoteca. “E’ la Prima Comunione scambiata e utilizzata come festa per l’ingresso mondano in società. Questa è degenerazione pura della religione e la totale incomprensione del senso di un sacramento”, è il commento sconsolato di don Alessandro Amapani, sacerdote pugliese esperto in pastorale dei ragazzi, già vicedirettore del Servizio per la pastorale giovanile della Cei.
Ha fatto il giro d’Italia, più del vero Giro d’Italia, il video amatoriale girato in un ristorante di Altamura durante i festeggiamenti per una Prima Comunione, dove ad un certo punto entrano “in ballo” un paio di prosperose ragazze carioca in perizoma per una performance a ritmo di samba.
Il sacerdote, che è parroco da sette anni proprio ad Altamura, prosegue: “Che dire? Che non si sa più cosa si celebra. Che, nonostante gli sforzi delle parrocchie, esiste un’ignoranza sul senso e la dinamica del sacramento che va denunciata con forza. I genitori stanno scambiando sempre più di frequente la Prima Comunione come una vetrina e una esaltazione dei propri figli”, un po’ come fosse il ballo delle debuttanti. "Forse anche noi sacerdoti dovremmo evitare di dare troppa enfasi alla festa e tenere un profilo più sobrio. La celebrazione della Prima comunione, nella mia parrocchia, è sempre inserita nella messa ordinaria domenicale, non cambia nulla".
E poi l’affondo: “Questo episodio, che è solo la punta dell’iceberg, è il sintomo del fallimento del mondo adulto che proietta le proprie aspettative nei figli, in questo caso, attraverso il sacramento dell’Eucaristia; ma vale pari pari per il battesimo, la cresima o il matrimonio. Questa è degenerazione pura della religione. E’ dimenticarsi che al centro del sacramento c’è Dio e il suo dono e non l’uomo. Invece qui ciò che conta è il dono che si deve fare al festeggiato. Un oggetto, che deve apparire”. E più è costoso e vistoso il regalo e più la festa sarà memorabile e con essa sarà ricordato chi l’ha organizzata. “Ci sono famiglie che si indebitano per queste feste, c’è chi chiede un mutuo alla banca, perché non si può sfigurare, a costo di rovinarsi”, ricorda il sacerdote pugliese.
“Oggi sono le ballerine brasiliane, ma non sono certo loro il problema. E’ l’adulto che, incapace di capire il senso profondo di un sacramento, lo strumentalizza per esaltare se stesso. C’è perfino qualcuno che s’è inventato di scrivere sui cartoni delle pizze: ‘per la festa di Prima Comunione’”.
Ma sì, dopo il Pane eucaristico… capricciose e diavole per tutti. Che problema c’è?