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sabato 05 ottobre 2024
 
Emozioni
 

Se un bambino ha paura del buio non è un pappamolle

04/08/2017 

Il nostro bambino di sei anni ha paura del buio. Quando siamo a casa non possiamo mandarlo da solo in camera sua perché dice che non ce la fa e chiede sempre di essere accompagnato da qualcuno. Il papà ne è molto infastidito e dice di essere stanco di avere un figlio pappamolle. Quindi a volte lo sgrida e lo manda in camera sua da solo. Ogni volta, il bambino gli obbedisce, ma piange disperatamente. A me non sembra la strategia giusta. Lei che cosa consiglia?

LILLY

Permettere a un bambino di comunicare la propria paura, condividerla e fargli sentire che a noi può raccontarla perché siamo pronti a stargli a fianco e a proteggerlo, è ciò che permetterà di superare la paura stessa. È a questo che servono i genitori quando i figli hanno paura. Solo se si sentono al sicuro e protetti potranno ritrovare la forza di guardare in faccia ciò che tanto li spaventa. Quando tuo marito teme che il vostro bambino diventi un pappamolle e lo obbliga ad andare in camera sua da solo fa una forzatura che lo porta a sentirsi solo e abbandonato di fronte a un pericolo di cui lui non conosce la natura. Perché ciò che spaventa il bambino non sta fuori di lui, nel buio, bensì dentro di lui, ovvero nel percepirsi ancora fragile e incapace di affrontare alcuni ostacoli che la vita gli mette di fronte. Non c’è niente di peggio, davanti a un presunto pericolo, che sentirsi soli e abbandonati. Ecco perché tu, giustamente, cara Lilly, ti interroghi sull’adeguatezza dell’intervento educativo di tuo marito. Del resto molti uomini fin da piccoli si sono sentiti raccontare che i maschi non devono avere paura di nulla e che avere paura è cosa “da femminucce”. Ma la paura appartiene alle sei emozioni primarie e in quanto tale non ha genere. Di’ a tuo marito di leggere insieme al bambino il libro Che paura. Guida per fabbricare coraggio e affrontare ogni mostro di B. Frandino (Fabbri Ed.) che contiene tanti capitoli dedicati a specifiche paure (perdersi, dormire da soli, ammalarsi, morte, lavarsi) tra cui anche quella del buio. Nel corso di una settimana, ogni sera fate un esercizio con il bambino, per cui per cinque volte consecutive lo accompagnerete voi in camera da letto da solo e poi per una volta ci dovrà andare lui, senza essere accompagnato. La settimana successiva accompagnatelo per quattro volte e poi fatelo andare da solo due volte. Poi, a scalare, riducete le volte in cui lo accompagnate voi e aumentate quelle in cui si muove da solo. Vedrete che con questo allenamento, basato sulla pazienza e sulla fiducia, il vostro bambino imparerà a superare la sua paura e tutto si risistemerà.

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