Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
lunedì 09 settembre 2024
 
Il peccato e la grazia
 

Se uno uccide e massacra è "tempio dello Spirito"?

02/09/2021  Un lettore ci scrive: «Come cattolico dovrei pensare che il corpo di chi compie dei crimini è "sede dello Spirito Santo e tempio di Cristo", ma fatico a crederci». La risposta del teologo don Pino Lorizio

LIVIO A. - Spesso abbiamo notizia di persone massacrate con crudeltà. Come cattolico dovrei pensare che il corpo di chi compie tali crimini è «sede dello Spirito Santo e tempio di Cristo», ma fatico a crederci.

 

Il corpo è “tempio dello Spirito” nella misura in cui è abitato dalla grazia, in quanto cioè la persona vive o tende a vivere in comunione con Dio in Gesù Cristo e nella Chiesa. Tale comunione non riguarda solo la dimensione spirituale dell’esistere, ma coinvolge tutta la persona, quindi anche la sua corporeità. Così, anche il disordine morale non è solo una scelta interiore, ma coinvolge il corpo, attraverso il quale si compiono anche efferati delitti, come anche le azioni più meritevoli. Insieme anche alle scienze andiamo sempre più riscoprendo l’unità psicosomatica della persona e ciò dal punto di vista credente significa il coinvolgimento totale nell’esperienza della grazia, attraverso i sacramenti. Ecco perché il poeta scriveva che «i corpi saranno giudicati» e quindi nell’altra vita riceveranno ricompensa o punizione, essendo partecipi del bene e del male in questa storia.

 
 
Pubblicità
Edicola San Paolo