Il nono comandamento dice di non desiderare la donna d’altri. Allora, al contrario, se la donna è libera si può desiderare? - GIACOMO
Il suo è un modo strano di ragionare. Stiamo parlando di persone, non di cose. Quando diciamo che una donna è libera non significa che è del primo che se ne impossessa. Questo vale per le cose, non per le persone, per cui per le cose e solo per le cose vale il principio che res nullius primi possidentis, cioè una cosa senza proprietario è del primo che la prende.
La donna non è una cosa e non ha senso chiedersi di chi è. È di sé stessa e di Dio e chiunque vuole entrare nella sua vita deve chiederle il permesso ed è lei a decidere come rispondere. E se desidera avere con lei un rapporto completo, deve assicurarle un amore personalizzato e totalizzante, cioè che sarà tutto suo e solo suo per tutta la vita. Il che non è possibile a chi è già sposato, perché è già tutto e solo della sua sposa. Naturalmente, se nessuno dei due è affettivamente impegnato, potranno esprimere l’uno all’altro il loro desiderio di condividere tutta la vita in un rapporto fedele e indissolubile.