«In un Natale che non dimenticheremo mai più, la commedia di Eduardo restituisce a questo evento il suo significato più profondo: non solo un periodo di feste, spesso accompagnato dal consumismo più sfrenato, ma un luogo dello spirito». Così Sergio Castellitto presenta a Famiglia Cristiana, Natale in casa Cupiello, il film Tv diretto da Edoardo De Angelis e tratto dal capolavoro di Eduardo De Filippo che Rai 1 ripropone in prima in prima serata il 22 dicembre, in occasione del 120° anniversario della nascita del grande drammaturgo napoletano.
A differenza di Tommasino, il figlio del protagonista don Luca interpretato da Castellitto che ripete sempre «Nun me piace ’o presepe”», all'attore questa tradizione piace: «Lo facevo da bambino e quando i miei figli erano più piccoli. Proprio ieri sono andato in cantina a recuperare le vecchie statuine di terracotta. Girare questo film mi ha fatto venir voglia di rifarlo ancora una volta».
C'è un'altra battuta di don Luca divenuta proverbiale: «A Natale bisogna mangiare!». «Sono assolutamente d'accordo con lui», commenta Castellitto, «perché a Natale mangiano tutti: non solo i ricchi, ma anche i poveri. Don Luca vuole dire che a Natale bisogna nutrirsi e nutrire l’altro. Se c’è un aspetto positivo in questa tragedia è di averci permesso di riscoprire l’essenza di tutto questo. Io non so se saremo più buoni in futuro, anzi, ne dubito. Ma credo che la distanza forzata ci farà sentire più vicini».
Un augurio, infine, per il futuro: «Io spero con tutto il cuore che i cinema, come i teatri e i musei, possano riaprire al più presto. Sono luoghi sicuri in cui si nutre l’anima delle persone. Con le sale al buio si spegne anche la luce dell’immaginazione e del desiderio. Anche in quest’ottica, credo che Natale in casa Cupiello sarà percepito da milioni di italiani come un vero dono»
SINOSSI
Napoli, 1950. Il giorno di Natale è vicino e, come ogni anno, Luca Cupiello prepara il presepe; è il suo
mondo perfetto, al riparo dalla realtà, dove ogni cosa trova la sua giusta collocazione. Ma a nessuno
interessa. Non a suo figlio Tommasino, nonostante i tentativi di seduzione. Non a sua moglie Concetta,
che ha ben altro a cui pensare: l’altra figlia, Ninuccia, infatti ha deciso di lasciare il ricco marito Nicolino
per l’uomo che ha sempre amato, Vittorio, e gli ha scritto una lettera per comunicarglielo. Concetta riesce
a evitare quella che per la famiglia sarebbe una sciagura, ma la missiva capita nelle mani di Luca che,
ignaro di tutto, la consegna al genero.
Nicolino scopre così il tradimento della moglie. Durante la vigilia di Natale, la sbadataggine di Luca mette
di fronte i due rivali e la realtà irrompe prepotente nel clima presepiale di casa Cupiello.
Tutto sembra perduto, ma in soccorso di Luca, morente, arriva ancora una volta il suo presepe.
PERSONAGGI
Luca Cupiello (Sergio Castellitto)
In casa lo chiamano Lucariello. È Natale e la sua ossessione per il presepe è mal sopportata o addirittura
derisa da tutti. La famiglia Cupiello sembra presa da altre faccende più importanti. Ma il presepe
custodisce un segreto che soltanto lui conosce. Sembra inconsapevole, Lucariello, di tutto ciò che gli
accade intorno. Eppure, mentre gli altri restano disorientati, indecisi tra la libertà e il quieto vivere, proprio
lui si rivela l’unico ad avere un disegno, puro e incontestabile come l’amore.
Concetta Cupiello (Marina Confalone)
Pragmatica e diretta, Concetta è un po' il contraltare di Luca. Questo Natale scoprirà che non sempre la
concretezza è l’arma più efficace per decifrare la realtà.
Tommasino Cupiello (Adriano Pantaleo)
Secondogenito di Luca e Concetta, lo chiamano Nennillo. A lui sta bene, del resto crescere è faticoso. A
un certo punto, però, si rende necessario.
Pasquale Cupiello (Tony Laudadio)
Fratello di Luca e suo coinquilino, Pasquale è uno scapolo di mezza età rancoroso e collerico. In lite
perenne con Tommasino.
Ninuccia Cupiello (Pina Turco)
Prima figlia di Luca e Concetta. Intrappolata tra un matrimonio che la rende infelice (con Nicola) e un amore impossibile (per Vittorio), sceglie la libertà dell’amore anche se questo la scaraventa in un campo vuoto, senza niente.
Vittorio Elia (Alessio Lapice)
Amante di Ninuccia. Vittorio è un ragazzo bruciato dall’amore che lo porta a essere temerario al punto di distruggere la pace di una famiglia.
Nicola Percuoco (Antonio Milo)
Marito di Ninuccia, è un grosso commerciante che incarna il ruolo del borghese arricchito. Nicolino appare infatti elegante e distinto, ma è in realtà rozzo, trasandato e per nulla adeguato allo status sociale
che ha raggiunto. Inoltre, vede Ninuccia come un oggetto di sua proprietà e, pur trascurandola e rendendola infelice, ne è incredibilmente geloso.
NOTE DI REGIA
Natale in casa Cupiello è una tragedia che fa ridere. Una casa distrutta e una famiglia in frantumi vengono
tenute in piedi dall’ostinazione di Luca e dai suoi strumenti patetici: colla di pesce puzzolente e il sogno
pulito del presepe.
Il presepe è bello e commovente perché lì ognuno ha il suo posto, il suo ruolo. Piace solo a lui però
perché gli altri vogliono cambiare posizione, vogliono essere liberi. E in nome della libertà, distruggono
tutto. Sospesi tra realtà e presepe, è possibile una forma di salvazione? Si, è possibile ma affinché il
bambino possa nascere e salvare il mondo trasformandolo in un vero mondo nuovo, il mondo vecchio deve morire.
Dopo un’attenta istruttoria filologica attraverso le edizioni dell’opera mutata nel corso dei decenni anche
profondamente, abbiamo deciso di collocare il presente adattamento nel 1950.
Un anno emblematicamente sospeso tra la guerra e il benessere. Napoli è ancora ferita dalle bombe ma si
sentono i primi vagiti di una classe media che si affermerà negli anni successivi.
Un anno sospeso tra distruzione e ricostruzione, proprio come il 2020. È una commedia che fa piangere Natale in casa Cupiello.
Edoardo De Angelis
La foto di Sergio Castellitto è di Gianni Fiorito