Li compie venerdì 23 luglio. Sergio Mattarella ha fatto sapere di voler festeggiare i suoi 80 anni al Quirinale, circondato da figli e nipoti, con al fianco i collaboratori di sempre. Che sia, e non da oggi, un Presidente della Repuibblica molto apprezzato l'ha dimostrato l'anno scorso (anche) il fatto che il suo settantanovesimo compleanno sia diventato trend topic sui social con l'hastag #auguripresidente.
Mentre l'applaude, la politica, o almeno una parte di essa, pensa ad un bis per quanto il Capo dello Stato non perda occasione di ripetere che sette anni al Colle siano un lasso di tempo ben più che sufficiente. Una cosa è certa. Nato a Palermo il 23 luglio 1941, fine giurista, cattolico democratico da sempre impegnato nel sociale, Sergio Mattarella arriva a quest'importante traguardo potendo vantare un'invidiabile condizione fisica e una sintonia con gli italiani cementata nel tempo da parole e gesti che hanno lasciato il segno. La mappa dei nomi, dei luoghi e delle motivazioni che accompagna l'assegnazione delle onorificenze, a partire da quelle dei "giovani alfieri della Repubblica", offre l'immagine di una pedagogia che punta a sottolinea quanto il bene comune non sia un concetto astratto, una moneta fuori corso, ma sia un valore autentico che può, deve incarnarsi in donne, uomini, giovani e anziani del nostro Paese. I suoi interventi a voce alta in difesa dei diritti, specialmente di quelli dei più deboli e indifesi, migranti inclusi, s'accompagnano ai gesti: quel suo lasciarsi accarezza il volto da una studentessa non vedente, il 16 marzo 2017, quel suo abbracciarla stretta, hanno commosso e convinto: quando vuole lo Stato è amico e compagno di viaggio.
Non ha paura dei sentimenti, Mattarella. Anzi. Il Presidente ha accompagnato con eroica sobrietà la resistenza degli italiani nella più grande crisi della Repubblica, la pandemia, che ha stroncato vite (soprattutto quelle dei nostri nonni), ha generato nuove povertà incancrenendo le antiche, ha sfibrato il tessuto sociale. Qualche settimana fa, Mattarella ha poi interpretato la voglia di riscatto di tutti negli Europei di calcio più politici di sempre. La sua esultanza dagli spalti di Wembley, domenica 11 luglio, è un frammento di storia da collocare accanto all'indimenticabile foto di Sandro Pertini che nel 1982 urla di gioia a Madrid per la conquista azzurra della Coppa del mondo e, al ritorno, sull'aereo di Stato gioca a scopone con Dino Zoff, l'allenatore Bearzot e Franco Causio.
Formulando i più caldi e sinceri auguri di buon compleanno, la Direzione, la redazione, tutti i dipendenti e i lettori di Famiglia Cristiana gli devono infine un grazie particolare. Mattarella è intervenuto più volte sul nostro giornale, o con interviste o con riflessioni esclusive, come quella sugli 80 anni dalla Seconda guerra mondiale o quella, recentissima, sui 75 anni della Repubblica (che ripubblichiamo a parte), preceduta da una calorosa udienza concessa al direttore, don Antonio Rizzolo, e al condirettore, Luciano Regolo.