Sergio Sylvestre, 25 anni, che durante la semifinale di "Amici" duetta con Massimo Ranieri.
La sua voce profonda e intensa
ha convinto i giudici e il
pubblico di Amici e il suo Cd,
dopo essere balzato in testa
alle classiche, ha vinto dopo
poche settimane dall’uscita
il disco d’oro. E Sergio Sylvestre,
il ragazzone di colore (è
alto 2,08 metri) che al talent dormiva
con l’orsacchiotto Tati ha lasciato alle
spalle le sue insicurezze per darsi in pasto
al pubblico di tutta Italia, con il suo
italiano quasi perfetto, in attesa della
prima tournée. Con la cantante della
squadra avversaria, Elodie, condivide
una curiosa storia. I due infatti erano già
amici, si erano conosciuti in un locale di
Lecce, la città in cui entrambi vivevano,
e si sono ritrovati poi come concorrenti.
Ma come ci sei finito in Puglia dagli
Stati Uniti?
«Vivevo a Los Angeles dove sin da
piccolo cantavo, sia in chiesa sia a scuola.
Poi a 12 anni ho cominciato a giocare
a football americano. Un incidente al
ginocchio mi ha costretto a smettere.
Sono stato malissimo e i miei genitori,
vedendomi così giù di morale, mi hanno
incoraggiato a fare un viaggio. Avevo
sentito tanto parlare dell’Italia, sia da
un mio zio che era venuto tante volte,
sia a scuola. Così ho deciso di arrivare
qui e ho scelto Lecce perché ne avevo
letto molto bene sul Web».
Già cantavi?
«Ero un semplice turista e finita la
vacanza sono rientrato in America per
studiare Economia all’università. Ma
poiché volevo tornare ho cominciato
anche a fare vari lavori, come il body
guard, per mettere da parte i soldi. Sono
quindi riapprodato in Puglia, a Gallipoli, e ho deciso che volevo rimanere.
Un giorno ero in un locale, il Samsara,
e cantavo tra me e me una canzone di
Britney Spears. Un vocalist mi ha sentito
e mi ha dato un microfono incoraggiandomi
a cantare ancora. Sono
piaciuto anche al proprietario del locale.
Dovevo però tornare in America,
dove ho deciso di prendere lezioni di
canto. Di nuovo in Italia ho cominciato
a esibirmi con artisti salentini come
i Sud Sound System. Danilo Seclì ha
voluto che incidessi la mia voce per un
suo disco. Parallelamente ho deciso di
fare un provino per X Factor ma non
sono stato preso. Sono un tipo permaloso
e ci sono rimasto molto male,
temevo una nuova delusione. Ma i
miei amici mi hanno convinto a partecipare
alle selezioni di Amici. Quando
ho saputo di essere stato preso è stato
davvero il momento più bello della
mia vita, perché sapevo quanto fosse
difficile entrare ed era la realizzazione
di un sogno».
Come hai vissuto i lunghi mesi
ad Amici?
«È stato un periodo bello ma anche
duro, ogni giorno c’era una nuova
sfida e a un certo punto volevo mollare,
ma sono stato aiutato da Maria De
Filippi, che è una persona eccezionale
e mi invitava a stare sereno».
Come hai accolto la vittoria?
«Fino a quando ero lì dentro ero
molto concentrato sulla puntata successiva,
nelle ultime settimane c’erano
notti in cui dormivo pochissimo. Una
volta fuori, nella vita reale, mi sono
davvero reso conto. Quando, per esempio,
ho saputo di aver vinto il disco d’oro
stavo firmando autografi a Bari, mi
sono commosso e ho pianto. Per me è
stata una rivincita anche sulle prese in
giro che ho dovuto subire quando ero in
America per il fatto di essere di colore».
Il momento più emozionante?
«Quando, dopo la finale, ho potuto
riabbracciare mia madre e mia sorella
che erano venute da Los Angeles. Non le
vedevo da nove mesi e non le sentivo da
tre mesi, perché nella fase finale di Amici
non si possono più avere contatti con
l’esterno. Io sono legatissimo alla mia
famiglia, mi hanno sempre appoggiato,
hanno sempre creduto in me e hanno
fatto tanti sacrifici per aiutarmi».
Come immagini il tuo futuro?
«Ora il canto è tutta la mia vita, sto
male quando non canto. Rimarrò di sicuro
in Italia e tornerò in America solo
per vedere la mia famiglia e comprare
le scarpe. Porto il numero 52 e qui non
le trovo!».