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lunedì 20 marzo 2023
 
La tv della domenica
 

Canale 5 e la pornografia in fascia protetta

22/01/2014  Sesso a piene mani nella tv per famiglie: “Domenica Live” a caccia di ascolti. A tutti i costi. L'episodio mostra che a “luci rosse” non è l’Italia, ma la televisione italiana.

Barbara D’Urso colpisce ancora. E lo fa sul terreno della spettacolarizzazione morbosa, a lei particolarmente congeniale, in uno spazio televisivo di grande ascolto, dedicato alla visione famigliare: la domenica pomeriggio. Domenica scorsa la conduttrice di “Domenica Live” (Canale 5), insieme agli autori della trasmissione, ha pensato bene di proporre un approfondimento su un tema inevitabilmente destinato a suscitare la curiosità popolare: “Italia, paese a luci rosse?”.

E così, dopo il pranzo domenicale gli spettatori della rete ammiraglia Mediaset si sono trovati di fronte a un dessert con una serie di portate piuttosto piccanti. Il dibattito sul tema, dal titolo decisamente malizioso, si è aperto alle 14.15 con il servizio sul fonico del gruppo musicale Modà finito sotto indagine per molestie sessuali ai danni di minori. I servizi successivi hanno raccontato, nell’ordine: le molestie dei caporali ai danni delle soldatesse nella caserma di Ascoli, con dichiarazioni esplicite e descrizioni particolareggiate, vanamente coperte da qualche inutile “bip”; la vicenda del professore di Saluzzo che ha avuto rapporti sessuali con le studentesse; il funzionamento della clinica per i “malati d’amore”; la testimonianza di un uomo “sessodipendente”, che avrebbe avuto la sua prima esperienza carnale addirittura a 8 anni; la vicenda delle prestazioni sessuali in cambio di lavoro ripresa da “Striscia la Notizia”. Ciliegina sulla torta – alle 14.48 – l’intervista in studio a una donna sedicente “poliamorosa” con il figlio di 10 anni che dalla regia la guardava e, soprattutto, la ascoltava.

Dopodiché, per non perdere il filo, di nuovo in tema con altri servizi su: un bordello austriaco ampiamente frequentato dai nostri connazionali; un giro di prostituzione nascosto dietro il paravento di un centro di massaggi orientali; il flash mob “No pants day” che qualche giorno fa ha portato per le strade del Regno Unito parecchia gente in mutande; le testimonianze degli “uomini-posacenere”, sottomessi a donne dominatrici che li trattano come degli schiavi; il sesso consumato nei parcheggi attraverso gli scambi di coppie. Naturalmente non è mancato un accenno alla storia pruriginosa di attualità: la (ex) suora di Rieti diventata mamma…

Se non è pornografia questa, che cosa è?
Se soltanto un pizzico di buon senso aleggiasse nella testa e nel cuore degli autori di trasmissioni come “Domenica Live”, non ci sarebbe bisogno di citare ancora una volta il – sempre meno rispettato – “Codice di autoregolamentazione Tv e minori” sottoscritto da tutte le principali emittenti italiane, quindi anche da Mediaset, sotto l’egida del Ministero delle Comunicazioni, che impone non soltanto il dovere di rispettare la “fascia protetta” ma anche l’obbligo di proporre programmi adatti a una fruizione famigliare nella cosiddetta “fascia per tutti” (bambini compresi…) fra le 7 e le 22.30.

A “luci rosse” non è l’Italia, ma la televisione italiana, sempre più disinibita nel raccontare di tutto e di più, che non solo non smette di guardare dal buco della serratura ma, anzi, entra sempre più insistentemente con i suoi riflettori nelle camere e fra le lenzuola altrui. Il fatto che i protagonisti delle vicende più scabrose si offrano al piccolo schermo e al grande pubblico senza remora alcuna non è certo un’attenuante per gli autori televisivi, semmai un’aggravante.

Un’ultima notazione sulla diretta interessata, la Barbara D’Urso non nuova a incursioni temerarie e acchiappa-ascolti nell’intimità altrui, che nel corso della trasmissione ha dichiarato di essere rimasta “impressionata” dalle cose apprese sul sesso durante la preparazione della puntata di domenica. Evidentemente, non abbastanza…

 
 
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