Si è conclusa ieri, 20 novembre, la tre-giorni del Convegno Nazionale “ C.Casini” del Movimento Per la Vita Italiano, ad Isola delle Femmine (PA). Un appuntamento ricco di interventi, di spunti di riflessione, di coraggiose testimonianze e di amicizia profonda, quella che solo l’adesione a un valore tanto alto può generare. Un Convegno dallo sguardo internazionale che ha coinvolto volontari da tutta Italia, dall’Europa e dagli Stati Uniti: 400 volontari a servizio della vita, desiderosi di crescere per poter offrire un servizio sempre migliore e aggiornato alle esigenze contemporanee.
Al centro di ogni intervento è stata posta l’identità umana del concepito e la maternità quale segno dell’amore per la vita, dedicando spazio anche al ruolo dell’uomo e dei padri durante la gravidanza, nei lavori pre-congressuali. Tuttavia, sottolineando la prerogativa femminile che rende la donna naturalmente centrale nelle scelte e nel progetto di vita: la capacità di portare ed accogliere un figlio nel proprio grembo, sin dal primo istante.
Come ha ricordato la Presidente MPV, Marina Casini, nella giornata conclusiva: “La meditazione sulla maternità e sulla gravidanza indica come traguardo del moto di liberazione la capacità tutta femminile di imprimere sull’umanità il segno dell’amore. Il quale suppone, a sua volta, il riconoscimento del concepito come meraviglia delle meraviglie, il risultato della creazione in atto, una freccia di speranza lanciata verso il futuro, uno di noi. Ne consegue l’urgenza di una nuova riconoscibile presenza femminile che faccia parlare ed ascoltare le donne in nome dei figli nati e non ancora nati”.
I volontari sono tornati a casa con entusiasmo, idee, una “cassetta degli attrezzi” sempre più ricca. A questo punto, nasce spontaneo il richiamo alle istituzioni, perché facciano la loro parte in questo cammino verso il riconoscimento dei diritti umani di tutti. La palla passa naturalmente all’Europa, come ricorda la Presidente: «L’Europa deve ritrovare la sua anima, e la riflessione sui figli concepiti e non ancora nati, simbolo di ogni povertà ed emarginazione, è la via che le permetterà di ritrovare sé stessa nel fondamento dell’uguale valore di ogni vita umana»