“Negro”, “Vattene ad Auschwitz”. Hanno detto di tutto al povero parroco con la pelle nera. E alla fine don Olivier Ndjimbi-Tschiende, 66 anni, ha deciso di lasciare la parrocchia in cui era arrivato nel 2012. Lo ha annunciato domenica 6 marzo.
È una brutta storia di razzismo e inciviltà quella che arriva da Zorneding, un comune tedesco di 9.000 abitanti situato in Baviera, a poca distanza da Monaco. Le minacce nei confronti del parroco sono cominciate lo scorso ottobre, quando don Olivier aveva contestato un documento della Csu (il ramo bavarese della Cdu, il partito cristiano democratico della cancelliera Angela Merkel) in cui si deplorava “l'invasione” dei migranti in Baviera. Johann Haindl, uno dei firmatari del testo contro gli immigrati, dirigente locale della Csu, aveva replicato al parroco dandogli del “negro”. In seguito Haindl è stato espulso dal partito, ma il clima per don Olivier è rimasto pesante, con accuse e minacce di morte. Così è arrivata la decisione di lasciare a causa di una situazione che l'arcidiocesi di Monaco-Frisinga definisce in un comunicato “molto pesante”. L'arcidiocesi (dove dal 1977 al 1982 fu arcivescovo Joseph Ratzinger) ha espresso anche “profondo dolore per questa decisione”, manifestando “condivisione e vicinanza” al sacerdote.
Il parroco ha avuto anche la solidarietà del ministro presidente della Baviera e leader della Csu, Horst Seehofer, e del sindaco di Zorneding Pietr Mayr (Csu), il quale ha definito “psicopatici” gli oppositori del sacerdote. In rete è stata lanciata anche una petizione a favore del parroco, intitolata “Il nostro pastore deve restare a Zorneding”, firmata finora da oltre 61.000 persone. Julia Peters-Klopp, ideatrice della petizione, ha scritto: “Se accettiamo in silenzio la partenza del prete, lasciamo il terreno ai criminali nazisti”.
La cittadina bavarese ospita una cinquantina di minori rifugiati e si sta realizzando un centro di accoglienza in grado di accogliere altri 64 richiedenti asilo. A Zorneding non tutti hanno preso bene l'arrivo degli stranieri e nelle ultime settimane si sono registrati episodi di estremismo di stampo razzista.