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mercoledì 21 maggio 2025
 
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Una lettrice: «Si parla troppo dei preti pedofili e poco dei più che fanno bene»

09/01/2019 

Stimatissimo don Rizzolo, «Io i muri li dipingo, ma le gerarchie ecclesiastiche dovrebbero buttare giù quelli che li separano dai giovani» (Andrea Sergio, writer, sul n. 39.). Parole magistrali! Ho 79 anni, cattolica e praticante da sempre. Adoro il Vangelo e amo grandemente Papa Francesco. Però sono arrabbiata con la Chiesa per quel suo ossessivo rimarcare la pedofilia di preti e prelati… Una tale insistenza quanto danno ha fatto e continua a fare, specie ai nostri giovani che non frequentano più la chiesa? Anche Gesù aveva una “mela marcia” tra i suoi dodici, ma non l’ha mai così brutalmente pubblicizzato…

L’ha poi comandato Gesù alla sua Chiesa che per essere preti bisogna essere celibi? Perché non si lascia libertà agli aspiranti preti di scegliere tra il celibato o la famiglia pur restando preti? La sessualità, se gestita correttamente, è sacra come il celibato. O no? Le giro la lettera di un sacerdote di don Bosco perché si comprenda che la vera Chiesa, al di là delle mele marce, brilla per dedizione e dono gratuito.

R. GIANOLA

Grazie per la lettera che mi hai girato del prete salesiano Martin Lasarte. Il quale scrive, tra l’altro: «Mi fa impressione che si leggano così poche notizie riguardo a quelle migliaia di preti che sacrificano la loro vita spendendosi per milioni di bambini e di adolescenti, ricchi o poveri, privilegiati o sfavoriti, ai quattro angoli della Terra». Non c’è spazio per pubblicare il testo per intero, ma si trova facilmente su Internet. Lo conoscevo già e so che risale al 2011. Ma rimane attuale. Sulle riviste che dirigo, Famiglia Cristiana, Credere, Jesus e Maria con te, in tantissime occasioni raccontiamo quanto bene facciano, spesso in modo nascosto, preti, religiosi e religiose e semplici cristiani.

Il fatto è che non è la Chiesa a rimarcare la pedofilia dei preti, ma i mezzi di informazione in generale. Tuttavia penso che sia giusto denunciare questo genere di perversione e di peccato, davvero esecrabile. Lo stesso papa Francesco sta facendo di tutto perché non si debba ripetere mai più un solo caso di abuso. La soluzione non è solo in una ferma condanna, ma in una adeguata formazione dei seminaristi e nella diffusione nell’intera società di una mentalità che difenda davvero i minori e i loro diritti. Purtroppo la pedofilia non è presente solo nel clero, anzi. In fondo è una forma di abuso di potere e di coscienza, oltre che sessuale, come ha scritto Francesco nella sua Lettera al popolo di Dio. In questo senso, il problema non è il celibato (peraltro esistono casi di preti sposati anche nella Chiesa cattolica), ma un’autentica maturità affettiva.

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