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mercoledì 13 novembre 2024
 
Medio Oriente
 

Si potrebbe andare tutti quanti a bombardare la Siria...

06/10/2015  Anche l'Italia si iscrive alla corsa ai bombardamenti. Intanto, tutti contro l'unico che l'Isis lo bombarda davvero: Vladimir Putin.

Vladimir Putin e Barack Obama durante il recente incontro a New York.
Vladimir Putin e Barack Obama durante il recente incontro a New York.

L'Italia comincerà a bombardare l'Isis? La notizia è stata data dal Corriere della Sera e il Governo ha risposto con una mezza smentita che sa di conferma. In ogni caso, è da notare il fatto che anche il nostro Paese si è in qualche modo iscritto a quella "corsa all'intervento" che ha di recente visto scattare Gran Bretagna e Francia, di colpo desiderose di sparare a qualcuno in Siria e in Iraq.

L'Italia ha già fornito armi ai peshmerga del Kurdistan e addestratori assai apprezzati in loco. Se domani anche i nostri quattro Tornado cominciassero a bombardare i miliziani islamici in Iraq (in Siria no, perché il Governo legittimo siriano, che resta quello di Assad, non ci ha chiesto di farlo) il tenore della missione farebbe di certo un balzo in avanti anche se sul terreno, forse, non cambierebbe molto.

Se questo avverrà, giusto o sbagliato che sia, lo dovremo a Vladimir Putin. Non sfugge a nessuno, infatti, che da quando il Cremlino si è mosso, e ha spedito sul fronte siriano il suo piccolo corpo di spedizione, le placide operazioni della coalizione americo-saudita radunata con orgoglio da Barack Obama hanno subito uno scossone. Il problema è che Putin i miliziani islamici li bombarda davvero, non per finta come fa Obama. La Grande Coalizione Democratica, infatti, "bombarda" l'Isis da più di un anno, ma in questo periodo l'Isis non ha fatto che allargarsi a sempre nuove zone della Siria, senza perdere la presa su quelle dell'Iraq occupate l'anno scorso. 

E' un misero risultato, per un corpo d'armata cui partecipano (così dice Obama) 60 Paesi. Ma è in realtà ciò che americani e sauditi si proponevano fin dal principio: contenere l'Isis (senza eliminarlo, per carità!) in Iraq e lasciarli mano sostanzialmente libera in Siria. Nella speranza che l'Isis facesse ciò che Washington e Riad desiderano da sempre: eliminare Assad. Non si spiegano altrimenti, infatti, non solo i magri risultati ma anche eventi fenomenali come la presa di Palmira da parte dell'Isis: per arrivare all'antica città, gli islamisti hanno dovuto percorrere in colonna, nel deserto, centinaia di chilometri esposti a ogni satellite e bombardiere. Davvero singolare che nessuno dei combattenti della Grande Coalizione Democratica li abbia notati e sia intervenuto per fermarli.

L'intervento dei russi ha mandato all'aria la commedia. Perchè i russi colpiscono davvero, colpiscono duro e non badano tanto alle etichette. Obama insiste sul fatto che i Su34 di Mosca bombardano soprattutto i "ribelli moderati" anti-Assad, dimenticando di dire che sul terreno questi "moderati" contano come il due di picche quando la briscola è quadri. Chi sono questi "moderati"? Che fanno? Chi li comanda? Nessuno lo sa.

Per somma sfortuna di Obama, poi, si è dato da fare su televisioni e giornali il senatore McCain, suo rivale nella prima corsa alla Casa Bianca ed esponente di punta dei repubblicani, che ha detto: "I russi hanno colpito oppositori del regime di Damasco addestrati dalla Cia". Ora, per gli americani sarà normale che la Cia addestri gente per buttar giù questo o quel Governo, ma credere che a Putin di questo importi qualcosa è un po' troppo.

Intanto, a prender sul serio i russi è l'Isis, il che qualcosa vuol dire. E altrettanto fanno i cristiani dell'Iraq che, per bocca dei loro vescovi, invocano da lungo tempo proprio ciò che la Coalizione non fa, cioè un intervento vero, concreto, e non fasullo, contro il dilagare dell'islamismo nel loro Paese.

La cosa più bizzarra, però, è questa. Tutti pensano di avere diritto di intervenire da quelle parti: la Turchia ha appoggiato Isis e compagni in ogni modo, ha più volte sconfinato, bombarda i curdi, progetta di ritagliarsi una striscia di territorio siriano profonda una trentina di chilometri; di Usa e Arabia Saudita si sa; di Francia e Gran Bretagna abbiamo detto; persino la mite Giordania ha buttato là che si prenderebbe volentieri anche lei la sua striscia di territorio siriano. Tutti questi, però, dicono che la Russia, unico Paese espressamente invitato a intervenire dal Governo in carica, deve tenersi alla larga.

Nel frattempo, la propaganda ha cominciato a fare il suo lavoro, ossequiosamente seguita da gran parte della stampa. Appena partiti i raid russi, subito sono apparse sui giornali le notizie sulle vittime civili: a decine, in crescita ogni giorno. E' molto probabile, anzi è certo che questo accada. Ma in più di un anno di raid americo-sauditi avete mai sentito dire qualcosa di simile? La Grande Coalizione Democratica ha compiuto, in questi 14 mesi, più di 7 mila bombardamenti e sui giornali italiani non è uscita una notizia, che sia una, su eventuali vittime civili. Forse tutto l'esercizio fatto per NON colpire l'Isis ha aguzzato loro la mira. 


 
 
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