Un breve annuncio sul web e in cinquecento si offrono per un posto di addetto alla cura di coccodrilli e pitoni. E’ il numero delle domande d’assunzione che in meno di una settimana sono arrivate sul tavolo degli allibiti gestori del “Tropicarium Park” e della mostra sul corpo umano “Real Bodies” di Jesolo.
Non si tratta certo di un lavoro fisso, né di un’occupazione con stipendio d’oro. Tutt’altro: le mansioni richieste vanno da quella del receptionist e custode a quella di “addetto al sostentamento e al benessere di animali esotici, come coccodrilli, serpenti e tartarughe”. In altri termini si richiede di preparare il cibo e tenere pulito gabbie e teche degli animali. Ma la sete di lavoro è grande anche da queste parti. È l’ennesima fotografia di un Paese che trova sempre più difficoltà ad occupare le generazioni che s’affacciano sul mercato del lavoro.
Al ritmo di 90 al giorno, i curricula provengono non solo dalla provincia di Venezia, ma da tutto il Veneto e sono per lo più di giovani disoccupati, dai 20 ai 35 anni. Tant’è che i coniugi Rigoni, titolari del rettilario e della mostra, hanno deciso di elevare il numero di addetti da assumere, optando per un part-time, per venire incontro alle tantissime inaspettate richieste. Ma la corsa alla solidarietà non s’è fermata: i dipendenti si sono dichiarati disponibili a ridurre le ore di lavoro e il testimonial della mostra, Alessandro Cecchi Paone, ha dichiarato di rinunciare a metà del suo compenso purché i titolari assumano altri quattro giovani.
“Abbiamo toccato con mano quanto diffusa sia la disperazione per il lavoro che manca”, hanno commentato amaramente i Rigoni. E ciò non accade nel profondo Sud, ma nell’ormai “ex-mitico” Nord-Est, in quel Veneto già locomotiva economica d’Italia, che fino a qualche anno fa si fregiava fra i tanti record di avere disoccupazione pari a zero.
E’ di poche ore fa l’aggiornamento Istat sulla disoccupazione giovanile, salita ad agosto al 44,2 per cento, cioè di un punto in più rispetto al mese precedente e di 3,6 punti rispetto ad un anno fa.
E intanto il prossimo 7 ottobre, per un posto nella Uls 15 "Alta Padovana", si presenteranno 3.548 candidati. I pullman dal Sud sono già stati prenotati.
La crisi economica forse è così incrudelita da aver fatto piazza pulita anche dell'assunto che voleva i giovani italiani restii ad accettare lavori "umili" o precari. Se non fa più paura neanche accudire i serpenti...