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giovedì 19 settembre 2024
 
Infanzia
 

Si può chiedere a un bimbo di 21 mesi di star seduto due ore?

04/06/2018  Scrive una nonna di un nipotino che al nido non riesce a stare sempre fermo come vorrebbero le maestre. Alberto Pellai ricorda che a 21 mesi non deve e non può stare seduto per due ore e che l’asilo nido non ha tra le priorità quella di far stare i bambini composti e seduti mentre le maestre spiegano. Questo avverrà molto più avanti

Mio nipote ha 21 mesi e frequenta la scuola dell’infanzia. È molto intelligente ed è già capace di riconoscere i colori, le lettere dell’alfabeto, ballare e cantare. Una delle sue maestre dice che dopo circa due ore che sta in classe non riesce a stare seduto e inizia a correre per i tavoli, mentre l’altra sostiene che se viene impegnato nelle attività, riesce a coinvolgersi per un tempo più lungo e a rimanere più calmo. Durante l’ora del pasto pranza seduto, ma appena finisce l’ultimo boccone naturalmente inizia a girare per i tavoli. In casa ha lo stesso comportamento e con calma la mamma sta cercando di fargli capire e rispettare le regole della buona educazione. Il comportamento del bambino è naturale per la sua età?

NONNA GERMANA

— Cara Nonna Germana, un bambino di 21 mesi non deve e non può stare seduto per due ore. Non riesco davvero a comprendere che cosa possa preoccupare le maestre e di conseguenza voi del comportamento di questo bimbo. Credo che l’asilo nido non abbia tra le proprie priorità quella di far stare i bambini composti e seduti mentre le maestre spiegano. Questo avverrà molto più avanti, in piccola parte alla scuola dell’infanzia e in modo invece più evidente alla scuola primaria. Tra l’altro tu racconti di un bimbo che a quasi due anni già fa delle cose incredibili, come riconoscere le lettere dell’alfabeto, che non rappresenta in nessun modo una priorità educativa per questa età. È fondamentale che gli obiettivi educativi da conseguire con i bambini, nella prima infanzia, siano assolutamente fase-specifici, ovvero adeguati rispetto al grado di sviluppo emotivo e cognitivo del bambino. L’educazione in questo periodo della vita deve essere basata su esplorazione e manipolazione, deve parlare un linguaggio multisensoriale e non quello delle lettere dell’alfabeto. Deve permettere ai piccoli di toccare, sperimentare, agire concretamente. Come diceva Piaget, i bambini devono sviluppare un’intelligenza senso-motoria, imparando a prendere il mondo concreto che sta fuori di loro e a metterlo dentro di sé. Una lezione, quella di Piaget, ripresa anche dalla grande Maria Montessori, che ci ha insegnato a trasformare l’educazione del bambino in un’interazione costante con il suo ambiente di vita, con tutto ciò che di concreto lo circonda, a partire dalla natura e dai suoi infiniti stimoli. Ti consiglio di leggere (e di far leggere alle maestre) Imparare giocando di Versiglia (Bur) e Il metodo Montessori per tutti di Beltrami e Boccalini (Bur): ti confermeranno che tuo nipote di 21 mesi che non sa stare per ore seduto a scuola sta facendo ciò che ogni bambino della sua età dovrebbe fare.

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