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giovedì 17 aprile 2025
 
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Credere

Si può meditare da cristiani?

06/07/2023  Al centro della meditazione cristiana c’è sempre il “Tu” di Dio dove incontri gli altri e te stesso.

Ho ricevuto un po’ di tempo fa una mail da Teresa in cui mi racconta delle letture che hanno nutrito la sua sete spirituale e la sua intimità con il Signore. Avendo incontrato diversi pareri riguardo al tema della meditazione, Teresa mi ha rivolto la domanda se si possa meditare come cristiani.

Cara Teresa, anche io come te ho incontrato diversi pareri sulla meditazione e penso sia importante subito precisare una cosa: non tutte le forme di meditazione si riducono alla meditazione trascendentale. In questo primo senso, la risposta alla tua domanda sarebbe alquanto facile e senza esitazione: sì! Nella tradizione spirituale cristiana c’è un posto di spicco riservato alla meditazione, ovvero alla lettura attenta della realtà, alla riflessione sui testi biblici, sulle letture spirituali e sulle cose belle o brutte che ci accadono.

Il grande teologo Hans Urs von Balthasar ha scritto un libro intitolo Meditare da cristiani e all’inizio del volume, egli presenta una definizione della meditazione cristiana che recita così: meditare è guardare il mondo con gli occhi di Dio. Sicuramente, nella tua domanda c’è un riferimento alla meditazione trascendentale. Qui, la risposta è meno certa e richiede delle sfumature.

Sono lungi dal demonizzare le altre forme di meditazione, ma non posso che notare e farti notare che spesso i maestri della meditazione trascendentale escludono l’alterità personale di Dio dal processo meditativo. Ciò che importa è un’attenzione del soggetto alla realtà meditata e una specie di mindfulness non giudicante della realtà. Sinceramente, mi sembra poca cosa rispetto alla ricchezza della tradizione spirituale cristiana dove il Tu di Dio è sempre presente nella lettura della realtà.

Per questo, in risposta alla tua mail che ho riassunto qui, mi permetto di rivolgerti questo invito: lasciati portare dal Signore; la meditazione deve sfociare in una immersione di sguardi, di silenzi, di notti, di croci e di risurrezioni. L’importante che al Centro ci sia il “Tu” (e non un’idea, una candela, un simbolo o una lettera, o semplicemente te stessa...).

Nel Tu di Dio troverai gli altri, il mondo e anche te stessa.

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