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venerdì 13 settembre 2024
 
I 20 big
 

Si scrive Sanremo, si legge Festival del talent show

14/12/2015  Ben 8 partecipanti su 20 alla nuova edizione del Festival firmato da Carlo Conti arrivano da Amici o da X Factor. Il messaggio è chiaro: se non sei un personaggio televisivo non puoi diventare un cantante famoso. E viceversa. E se oggi nascessero un nuovo Lucio Battisti o un nuovo Fabrizio De André come farebbero a emergere?

Alessio Bernabei, chi è costui? Ah sì, è l'ex cantante dei Dear Jack, il gruppo esploso nel 2013 ad Amici di Maria De Filippi. Tanto basta per assicurargli la qualifica di Big e di sfidare i suoi ex compagni al Teatro Ariston nella seconda edizione di Sanremo targata Carlo Conti. Mai come questa volta il Festivalone appare come un'appendice dei due più popolari talent show della Tv, Amici appunto, e X Factor.

Scorrendo i nomi dei 20 Big che vedremo salire sul palco dal 9 al 13 febbraio, dal programma della De Filippi abbiamo una ciurma composta da Deborah Iurato (in coppia con Giovanni Caccamo, il bravo vincitore fra i giovani dell'anno scorso), Annalisa, Valerio Scanu, i Dear Jack e il succitato ex Alessio Bernabei. Da X Factor invece arrivano Noemi, Francesca Michielin e Lorenzo Fragola. Quindi ben 8 partecipanti su 20 si sono fatti notare grazie ai talent.

Ma basta estendere un po' il raggio d'azione per comprendere nella galassia talent anche i due frontman di altri due gruppi in gara, i Bluvertigo e gli Elio e le Storie Tese: Morgan ed Elio, infatti, non sono stati giudici proprio a X Factor? Così come Arisa, del resto, che ritroviamo in gara dopo che l'anno scorso era stata valletta. Mentre Noemi, dopo aver partecipato a X Factor, è diventata giudice di un altro talent show musicale, The voice of Italy. E che dire di Valerio Scanu, prima lanciato da "Amici", poi vincitore a Sanremo nel 2010 con "Tutte le volte che" (quella che conteneva i memorabili versi "a far l'amore in tutti i luoghi/in tutti i laghi"), poi scomparso nell'oblio e infine rilanciato come concorrente di Tale e quale, il varietà condotto guarda caso proprio da Carlo Conti?

Cosa resta dopo tutti questi intrecci da far girar la testa? Graditi ritorni come Patty Pravo (che festeggia i 50 anni di carriera), gli Stadio ed Enrico Ruggeri, la sfida tra due bravi rapper campani, Rocco Hunt e Clementino, artisti in cerca di rilancio dopo un periodo appannato (Dolcenera e gli Zero Assoluto), Neffa, un autore di grande valore ma ancora non apprezzato come merita e infine Irene Fornaciari che tenterà per l'ennesima volta di scrollarsi di dosso l'etichetta di figlia di Zucchero.

Alla fine, la qualità media dei 20 Big, è pure buona e lo spettacolo, anche grazie agli ospiti annunciati, da Laura Pausini a Eros Ramazzotti, sarà garantito, ma con questo Festival si consuma definitivamente la totale saldatura tra musica e televisione: per diventare un cantante famoso devi essere un personaggio televisivo. E viceversa. E quindi, se non ha senso continuare a prendersela con i talent show, è lecito porsi la domanda: se oggi nascesse un nuovo Fabrizio De André o un nuovo Lucio Battisti come farebbero a emergere?




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