Risponde don Silvano Sirboni, teologo
Con questa acclamazione di fede, fino agli anni Cinquanta del secolo scorso, i cristiani erano esortati a salutare il sacerdote lungo la strada. Non si tratta di un’acclamazione liturgica. I predicatori erano soliti pronunciare questo saluto prima e dopo ogni loro intervento in qualsiasi circostanza. Era e resta ancora un’acclamazione per evidenziare che le nostre parole non devono servire alla nostra gloria ma a quella del Signore. Tuttavia, per quanto riguarda l’omelia nella Messa, il Messale non prevede più questo saluto. Non lo proibisce, ma non lo ritiene opportuno «perché desunto dalla predicazione fuori della Messa. L’omelia è parte della Messa; i fedeli sono già salutati fin dall’inizio» (Notitiae 9/1973, 178). Infatti, l’omelia è emanazione della Parola appena proclamata, senza soluzione di continuità. Non è una parentesi catechistica, né una meditazione su qualsiasi altro argomento per quanto spirituale.