Uno dei membri dell'equipaggio della C-Star. In copertina: la nave, ancorata in un molo remoto del porto di Barcellona. Si vedono (di spalle, hanno preferito non essere ripresi in volto) alcuni altri membri dell'equipaggio, tutto dello Sri Lanka.
È ferma da quattro mesi a Barcellona la C-Star, la nave della destra identitaria, utilizzata la scorsa estate nella missione “Defend Europe” contro le Ong impegnate nel salvataggio dei migranti. Otto marinai dello Sri Lanka sono ancora a bordo, aiutati dall’organizzazione cattolica di apostolato del mare Stella Maris.
Nessuno li ha mai pagati. Famiglia Cristiana è salita a bordo ed ha raccolto la loro storia. Contrattati da un armatore specializzato in supporto logistico ai mercenari, hanno condotto la nave affittata da Generazione Identitaria.
La C-Star a Barcellona.
Sono otto vittime di una campagna xenofoba che cercava, con un viaggio molto mediatico, le prove contro le organizzazioni umanitarie, accusate di collusioni con gli scafisti libici. A casa, gli identitari, hanno portato tanto merchandising, bandiere e magliette oggi in vendita sui loro siti.
In mare hanno lasciato otto cittadini dello Sri Lanka, stremati e alla fame. Da giovedì in edicola il reportage di Famiglia Cristiana da Barcellona.