Il tweet sul poliziotto Ahmed che sta diventando virale in Rete.
E' partito dal Libano, sotto forma di un tweet che che ci aiuta a interpretare la tragedia di Parigi molto meglio di tante paginate di giornali. Lo ha spedito un giovane scrittore e possiamo tradurlo così: "Io non sono Charlie, sono Ahmed il poliziotto assassinato. Charlie ridicolizzava la mia fede e la mia cultura e io sono morto per difendere il suo diritto a farlo".
Come sappiamo, Je suis Charlie ("Io sono Charlie") è diventato il motto della solidarietà internazionale ai giornalisti e ai disegnatori del Charlie Hebdo uccisi a Parigi, e la bandiera della rivolta alla violenza bestiale dei terroristi islamici. Il tweet su Ahmed, però, ricorda a tutti che molto spesso le nostre libertà sono apprezzate, vissute e difese anche da persone venute da lontano, e disposte persino a morire per esse.
Il poliziotto Ahmed, un musulmano che era da poco diventato cittadino francese, non ha esitato ad affrontare i killer. Se ci viene spontaneo ritenerci, in questi giorni di lutto, "tutti Charlie", non dovrebbe essere difficile sentirsi, con la stessa spontaneità, anche "tutti Ahmed".