Guai a parlargli di antipolitica. «Semmai noi siamo la nuova politica, quella del futuro, quella che piace ai cittadini», taglia corto Roberto Castiglion rispondendo al telefono. Accento veneto inconfondibile, rumore di baldoria in sottofondo, grande cortesia. È lui il nuovo sindaco di Sarego, centro di 6.500 abitanti in provincia di Vicenza. Ma soprattutto, è il primo sindaco d’Italia portato al successo dal Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo che su Twitter cinguetta felice: «Abbiamo il primo sindaco: è a Sarego (Vicenza) la prima Terza Repubblica. Avanti così, Belin!».
Se la Seconda Repubblica nacque a Milano con lo tsunami Tangentopoli che travolse il pentapartito segnando il passo a favore di quella Lega che in piazza agitava il cappio, la Terza, stando al gran capo dei grillini, nasce per un beffardo contrappasso proprio in una roccaforte leghista. Sarego, infatti, è una delle sedi del parlamento della Padania. Proprio qui, l’anno scorso l’ex leader del Carroccio Umberto Bossi aveva lanciato l'ultimo appello secessionista. Sempre qui, il Senatur, dimostrandosi poco preveggente, si era spinto a imporre il diktat al sindaco di Verona, Flavio Tosi: «Non può», tuonava primo che lo scandalo lo travolgesse, «presentare una lista civica con il suo nome, sarebbe danneggiare la Lega».
A Tosi, che poi ha stravinto a Verona travolgendo anche il Pdl, era stata anche tolta la “corona” di vicepresidente del parlamento della Padania.
E invece qui hanno vinto i grillini. Un po’ a fatica, ma hanno vinto. Castiglion l’ha spuntata per 20 voti di scarto: 1.045 voti quelli del candidato a 5 Stelle (35,21%), 1.025 (34,54%) quelli del candidato di “Insieme per Sarego”, sui quali i grillini in campagna elettorale hanno sparato ad alzo zero: «Sono i soliti noti: un po’ di democristiani, un po’ di Pd, un po’ di tutto, insomma». E il candidato del Carroccio? Fabrizio Bisognin è arrivato ultimo, piazzandosi al terzo posto. Per lui solo 404 voti (il 13,61%) e un seggio in consiglio comunale.
«Qui la Lega ha sempre avuto grandi successi», gongola Castiglion, «l’amministrazione uscente era guidata da una civica vicina al Carroccio. Quindi, davvero, questo è un risultato storico».
Che fosse importante espugnare Sarego lo dimostra il fatto che in campagna elettorale da queste parti è passato anche Grillo ad arringare i cittadini. «Indubbiamente il suo passaggio ci ha aiutato molto. La gente ha capito la nostra proposta, ha capito che siamo vicini a loro, li vogliamo ascoltare e aiutare», dice il neo sindaco.
Ingegnere, 32 anni, sposato, due figlie. Castiglion si è laureato in ingegneria informatica con il massimo dei voti. Dal 2005, lavora come Project manager nel gruppo di sviluppo per le applicazioni mobili dell’Enel. È “attivista” grillino dal gennaio scorso.
L’operazione “purezza”, come si dice nel gergo grillino, ha funzionato: «Tutti i nostri candidati non hanno precedenti penali, come certificato dal Tribunale di Vicenza e non sono mai stati iscritti a nessun partito», precisa.
Sul programma da realizzare Castiglion ha le ide chiare: «Dovremo discutere del Piano regolatore, migliorare le piste ciclabili, puntare sulle energie pulite e rendere più snello il rapporto tra cittadini e pubblica amministrazione utilizzando Internet».
Il suo leader ha detto che lei è il simbolo della Terza Repubblica. Pausa. Poi Castiglion risponde: «Mah! Adesso mi godo il successo e poi devo pensare a governare».