Si aprirà il 19 aprile 2015 e si concluderà il 24 giugno, festa di san Giovanni Battista (patrono di Torino), nonché "onomastico di don Bosco". Iniziano a trapelare i primi dettagli sull'ostensione della Sindone programmata per la primavera del prossimo anno, in concomitanza con il Giubileo Salesiano (duecento anni dalla nascita del "santo dei giovani"). Per l'occasione il capoluogo piemontese accoglierà migliaia di fedeli da tutto il mondo. Papa Francesco ha da tempo assicurato la sua presenza, anche se la data esatta del pellegrinaggio non è stata ancora fissata.
Intanto la città si mobilita, mettendo in moto risorse ed energie. Due organismi governano la grande macchina organizzativa: l'Assemblea (presieduta dall'arcivescovo di Torino e Custode della Sindone monsignor Cesare Nosiglia) si occupa di stabilire l'indirizzo generale, mentre il Consiglio ha compiti più operativi. Tocca ad esempio a quest'ultimo proporre le date dell'Ostensione. La Sindone resterà visibile per 67 giorni, un periodo più lungo rispetto alle precedenti esposizioni del Telo. Questa scelta si spiega con ragioni precise: «si è voluto mettere a disposizione un arco temporale più ampio possibile – chiariscono gli organizzatori - sia per la visita del Papa sia per il pellegrinaggio alla Sindone dei giovani che parteciperanno alle varie celebrazioni del giubileo salesiano».
I tempi si dilatano. E i costi? Pare di no. Almeno, non in modo significativo, giacché «si tratta soltanto di prolungare servizi già avviati». Anzi, «il consiglio – si legge in una nota - ha ribadito la volontà di ridurre per quanto possibile le spese di organizzazione rispetto al 2010 (anno dell'ultima Ostensione, ndr)», di realizzare investimenti mirati, che valorizzino le risorse già presenti a Torino e in Piemonte. Con un occhio di riguardo per le professionalità dei giovani. Insomma: l'obiettivo è proporre un evento all'insegna della sobrietà, capace di offrire spunti preziosi a credenti e non solo. Cominciando dagli ultimi, gli esclusi, i lontani, la cui esperienza di vita, tra dolori e speranze, è così ben raffigurata nel volto della Sindone.