Sono pellegrini molto speciali quelli che nella mattinata di domani (giovedì 4 giugno) entreranno nel Duomo di Torino per far visita alla Santa Sindone: sono 50 senza fissa dimora e malati della Diocesi di Roma. Papa Francesco, tramite il vescovo elemosiniere Konrad Krajewski, ha voluto contribuire personalmente al viaggio: un gesto che si aggiunge a tante altre iniziative già organizzate dal Santo Padre per essere accanto ai più poveri (nei mesi scorsi sono state organizzate, tra l'altro, una visita alla Cappella Sistina e un concerto).
Il gruppo, che durante tutto l'anno riceve assistenza presso la parrocchia di Santa Lucia a Roma, è piuttosto eterogeneo. Significativa la presenza di cittadini stranieri: molti provengono dall'Europa dell'Est (Moldavia, Bulgaria, Ucraina), ma c'è chi arriva anche dall'Asia (India, Bangladesh) e dal Sud America (Perù, Ecuador). Anche l'appartenenza religiosa è variegata: vi sono cattolici, ortodossi e anche alcuni non cristiani.
Questa mattina, alla partenza, era presente l'elemosiniere del Papa che ha voluto salutare personalmente gli ospiti e donare a ciascuno un ulteriore piccolo contributo per il viaggio. A bordo di un autobus i pellegrini raggiungeranno il capoluogo piemontese dove trascorreranno la notte nei due “accueil” appositamente predisposti per l'Ostensione della Sindone presso l'ospedale Maria Adelaide e il Cottolengo. Si tratta di strutture organizzate sul modello di Lourdes, con refettorio e camere confortevoli, attrezzate per i malati. Domattina, verso le 9, la visita alla Sindone. Il rientro nella Capitale è previsto per la serata.
Ad accompagnare il gruppo ci sono 8 volontari. Tra loro il parroco don Antonio Nicolai e il viceparroco don Pablo Castiglia. «Colpisce l'interesse con cui questa proposta è stata accolta – ci racconta don Pablo – Il clima non è quello di una semplice 'gita', ma di un vero pellegrinaggio. Si avverte l'idea di camminare insieme verso un punto comune. Per noi questo punto è Cristo, ma naturalmente ciascuno darà al viaggio un valore personale, anche a seconda della sua appartenenza religiosa».
«Nelle scorse settimane – prosegue il viceparroco – ci siamo preparati al pellegrinaggio con momenti di incontro. Abbiamo anche proiettato un filmato di circa un'ora sulla storia della Sindone che alcuni hanno seguito con molto interesse». Un'occasione unica, dunque, per gli ospiti della parrocchia Santa Lucia, che quotidianamente vengono aiutati attraverso una mensa della Caritas (circa 600 pasti a settimana), un ambulatorio medico e un centro di distribuzione vestiti. E probabilmente nelle prossime settimane, altri gruppi, sempre col contributo del Pontefice, ripeteranno l'esperienza.