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martedì 30 maggio 2023
 
Addio alle vacanze
 

Sindrome da rientro, come combatterla

14/09/2016  La psicologa per il benessere ci spiega come vincere quel senso di malinconia e di fatica a ingranare che coglie un po' tutti alla ripresa del lavoro. Facendo attenzione che lo scontento e l'insoddisfazione non nasconda un malessere più profondo rispetto alla vita di tutti i giorni.

Siete appena rientrati dalle ferie e vi sembra già di non farcela più?  Il riposo delle vacanze sembra avere lasciato posto alla spossatezza? E soprattutto avete troppa nostalgia dell'allegria e del sole delle vacanze e siete ombrosi e malinconici?

Niente paura, è la sindrome da rientro, che colpisce moltissime persone, quasi un italiano su due, e persino bambini,  al ritorno dalle vacanze. Un malessere che, se ben gestito, passa appena si rientra nella normale quotidianità. Ma a volte questa sindrome può fare quasi ammalare: ansia, stress, leggera depressione, mal di testa.

«In psicologia esiste molta letteratura sulla sindrome da rientro, quella che gli americani chiamano "post holiday o pst-vacations blue", spiega la dottoressa Emanuela Vallero, psicologa e psicoterapeuta, segretario nazionale della Sipap, società italiana psicologi area professionale - Psicologi per il benessere.

«Questo fenomeno viene sempre più studiato e valutato dagli psicologi, perché fa parte della nostra cultura e della profonda difficoltà di adattamento delle persone alla vita delle nostre città», continua la dottoressa. «Dopo le vacanze è difficile affrontare i cambiamenti di ritmo, la diversità di orizzonte. In ferie non ci sono scadenze, impegni pressanti. Già appena rientrati ci si ritrova incalzati e sopraffatti dal lavoro, dagli appuntamenti e ci sembra di non essere in grado di fare fronte. Si accusa stanchezza, svogliatezza, inappetenza, problemi alla digestione e muscolari, un aumento della reattività, con continui sbalzi d'umore».

- Chi ne è più colpito?

«Ci sono studi che  dimostrano che le persone più colpite sono quelle tra i 25/40 anni, l'età in cui i ritmi di vita delle vacanze rispetto a quelli della vita di tutti i giorni sono marcatamente diversi. In momenti di crisi economica, poi, questa è la fascia più colpita e quindi più insoddisfatta e irrequieta rispetto alla propria professione. C'è incertezza sui posti di lavoro e questa incertezza si avverte molto di più ovviamente alla ripresa. Dopo il divertimento e la spensieratezza delle vacanze. Gli eventi economici di questi anni sono amplificatori del malessere delle persone».

- Ai giovani in effetti si chiede sempre di più in cambio di sempre minori soddisfazioni.


«Le performance richieste sono sempre più elevate. C'è un'accelerazione dei tempi che rende tutto più frenetico, specie per i più giovani che devono trovare un loro posto nel mondo del lavoro».

- Quali sono i consigli per vincere la sindrome da rientro?

«il mio consiglio è quello di cercare di avere una ripresa il più possibile "lenta", cercamdo di concedersi qualche settimana in cui gli appuntamenti siano ancora un po' meno pressanti e diluiti. Magari approfittare delle belle giornate per prendersi ancora qualche giorno di vacanza in mezzo alla settimana, per fare una gita, passeggiare, risistemare la casa in vista della stagione invernale. E se è possibile ritagliarsi ancora qualche scampolo di vera e propria vacanza. Magari in un luogo dagli orizzonti ampi e rilassanti: in campagna, in riva al mare, in montagna se ancora ci sono delle belle giornate».

- Lo sport può aiutare?

«Se in vacanza abbiamo preso la buona abitudine di fare del movimento, continuiamo a fare del moto anche in città: correre, camminare a passo svelto, nuotare, un po' di ginnastica su un prato all'aria aperta.... tutto può aiutare a tenere il filo legato a quello delle vacanze. Lo sport aiuta a sentirsi meglio , rilassa, permette di liberare endorfine che stimolano il buon umore. Evitate però gli sport stressanti, quelli che richiedono performance elevate. Anche in questo caso, bene una ripresa "lenta"».

- E la malinconia delle vacanze come si vince?

«Proprio ricordandole e rievocandole in serate divertenti con gli amici e i le persone più care. Approfittare di questi momenti conviviali per rispolverare i ricordi più belli di viaggi e vacanze con gli amici che li hanno condivisi con noi, raccontare a chi non c'era le belle cose che si sono viste, risistemare le foto scattate in un album. Tutto aiuta a fare ritornare il sorriso. E magari a far ritornare la voglia di programmare altri momenti piacevoli da vivere insieme».

-Serve una dieta?

Le giornate sono ancora calde ed è bene continuare a seguire un'alimentazione leggera, come quella delle spiagge e delle vacanze. Può aiutare, la sera, bere delle tisane disintossicanti e rilassanti Dopo le vacanze si è magari ritornati più in forma, una dieta valida può aiutare a farci sentire meglio e in linea. se ci vediamo bene allo specchio ci sentiamo anche meglio».

- E se la sindrome proprio non passa?

«Bisogna guardarsi davvero dentro, ascoltare i sintomi della propria sofferenza che può essere più profonda ed esistenziale. L'autunno è un momento di passaggio e molto difficile per chi ha un malessere di tipo psicologico. Se passato il primo momento dopo il rientro la malinconia sembra non passare è bene guardarsi dentro e capire se c'è qualche disagio più vero. Qualcosa che avevamo messo da parte con le giornate di sole e l'estate e che il ritorno al quotidiano ha di nuovo scatenato. Non dimentichiamo che la sindrome da rientro è un sintomo che va letto e può nascondere qualcos'altro».

-In questo caso cosa suggerisce?

«Sicuramente di rivolgersi a un esperto. A uno psicologo e psicoterapeuta che possa aiutare a scoprire cosa si nasconde dietro a quel malessere più profondo. La nostra società organizza nel mese di ottobre degli incontri e dei laboratori gratuiti, proprio per affrontare questo difficile cambio di stagione che spesso è anche un cambio di passo rispetto alla quotidianità dopo l'estate. Per saperne di più ci sono i nostri due siti: www.sipap.it, dove si trova anche l'elenco dei nostri esperti, e www.mesebenesserepsicologico.it».  




 

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