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lunedì 16 settembre 2024
 
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Famiglia, Sinodo: attenti al gender e meno eurocentrismo

10/10/2015  Termina la prima settimana di discussione al Sinodo sulla famiglia. Tra le richieste anche quella di una enciclica sulla famiglia. E quella di accordare più potere alle Conferenze episcopali per elaborare linee pastorali più aderenti alle diverse realtà locali.

C’è anche chi ha chiesto una nuova enciclica sulla famiglia, visto che il testo di riferimento, la “Familiaris consortio” di Giovanni Paolo II, risale ormai al 1981. Dovrebbe essere un testo con espressioni semplici che riassuma le questioni di ordine  teologico e canonico fondamentali, che vale per tutta la Chiesa. Per il resto, dai gruppi di lavoro della prima settimana di Sinodo, è emersa una richiesta di lasciare alle Conferenze episcopali un certo potere per permettere ai vescovi di essere “buon samaritani” nel loro servizio ecclesiale.  Questo è il punto principale. In molti interventi si è fatto notare che è impensabile ritenere che vi sia una unica proposta pastorale che valga per il mondo intero.

La prima settimana di Sinodo è finita con una discussione molto ampia e profonda e assai critica sull’impianto e sui contenuti dell’Istrumentum laboris. Tutti i gruppi di studio hanno denunciato una visione ispirata solo dai problemi dell’Europa occidentale e dell’America del Nord, testo generico, verboso e ripetitivo.  Qualcuno ha spiegato che i termini “famiglia cattolica” o “famiglia cristiana” vanno utilizzati con attenzione, perché non esiste un solo tipo di famiglia cattolica o di famiglia cristiana. Meglio usare il termine “famiglia” senza aggettivi, intendendola come l’unica forma di comunità umana derivante dal matrimonio di un uomo e una donna.

La questione delle coppie gay in questa prima settimana di discussione non è stata affrontata. C’è stata anche una richiesta pressante di riflettere in modo più approfondito sul problema del gender, su quello dall’handicap, sulla natura distruttiva della pornografia e degli strumenti digitali per la famiglia. Nella relazione che riassume la discussione di uno dei gruppi di lingua inglese si legge la seguente frase: “Di fronte alle sfide socioculturali che le famiglie fronteggiano dobbiamo apertamente riconoscere l’inadeguatezza del supporto pastorale che le famiglie ricevono dalla Chiesa”. Altri hanno parlato di “smarrimento pastorale” di fronte a troppi problemi e a troppe sfide e di difficoltà a far emergere le visioni positive.  

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