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Erdo: Il matrimonio è indissolubile, nessuna apertura agli omosessuali

05/10/2015  L'eucarestia ai divorziati possibile solo se non c'è una nuova convivenza. Attenzione pastorale agli omosessuali, ma nessuna assimilazione tra queste unioni e la famiglia. Il cardinale Peter Erdo presenta la Relazione iniziale con la quale comincia il dibattito del Sinodo. E il Papa ammonisce: «Questo non è un Parlamento dove si cercano compromessi, ma uno spazio aperto allo Spirito Santo»

«Il Sinodo è un camminare insieme con spirito di collegialità e di sinodalità, adottando coraggiosamente la parresia, lo zelo pastorale e dottrinale, la saggezza, la franchezza, e mettendo sempre davanti ai nostri occhi il bene della Chiesa, delle famiglie e la suprema lex, la salus animarum». Papa Francesco apre la prima Congregazione generale del Sinodo dei vescovi ricordando a tutti che il Sinodo «non è un convegno o un “parlatorio”, non è un parlamento o un senato, dove ci si mette d’accordo. Il Sinodo, invece, è un’espressione ecclesiale, cioè è la Chiesa che cammina insieme per leggere la realtà con gli occhi della fede e con il cuore di Dio», uno «spazio protetto ove la Chiesa sperimenta l’azione dello Spirito Santo».

Il metodo, dice chiaramente il Papa non è quello del negoziato o del patteggiamento per raggiungere il consenso, ma «è quello di aprirsi allo Spirito Santo, con coraggio apostolico, con umiltà evangelica e con orazione fiduciosa; affinché sia Lui a guidarci, a illuminarci e a farci mettere davanti agli occhi non i nostri pareri personali, ma la fede in Dio, la fedeltà al magistero, il bene della Chiesa e la salus animarum».

Dopo la pausa tocca al cardinale Erdo pronunciare la relazione introduttiva per dare via al dibattito. Cambiamenti climatici e di ingiustizia sociale e cambiamenti antropologici. La famiglia si disgrega sotto la spinta di migrazioni forzate, di lavori sempre più precari, di salari così bassi da non consentire di progettare il futuro, spiega la relazione. Ma si disgrega anche sotto la spinta individualista che porta la persona “alla ricerca della propria libertà” in modo indipendente da “da ogni legame, a volte anche dalla religione, che costituisce un legame con Dio, dei legami sociali, specialmente da quelli che sono connessi con le forme istituzionali della vita”. Nella sua lunga relazione introduttiva il cardinale Erdo parla anche della fuga dalle istituzioni che nasce da una sfiducia e da una alienazione. Non è un caso che in quei Paesi dove cresce il numero di coppie che vive insieme stabilmente, ma senza alcun tipo di matrimonio né civile né religioso aumenti anche la percentuale di chi non vuole seppellire i parenti in qualche forma ufficiale. Dove le legislazioni lo permettono queste persone preferiscono portarsi a casa le ceneri dei parenti o spargerle senza alcuna formalità. Una notazione che, apparentemente, non c’entra nulla con la famiglia. E che invece dice di quanto i cambiamenti sociali influiscono sui comportamenti dei singoli. E viceversa.

La relazione in tre parti del cardinale ungherese ricalca la scansione dell’Instrumentum laboris che fa da testo base per la discussione nel Sinodo. Partendo dall’ascolto delle sfide sulla famiglia si passa al discernimento della vocazione familiare: la gioia del vivere insieme e l’indissolubilità del matrimonio, ma anche la misericordia verso le famiglie ferite e l’accompagnamento per i separati e i divorziati non risposati e per quelli risposati. E nel capitolo sulla missione della famiglia oggi la relazione ribadisce che «non è il naufragio del primo matrimonio, ma la convivenza nel secondo rapporto che impedisce l’accesso all’eucaristia» pur in un contesto di integrazione ecclesiale. Un accenno anche alle persone «con tendenza omossessuale. Anche se il problema non riguarda direttamente la realtà della famiglia», si legge nella Relazione, «si presentano situazioni quando tale comportamento influisce sulla vita di una famiglia. In ogni caso la Chiesa insegna che: “Non esiste fondamento alcuno per assimilare o stabilire analogie, neppure remote, tra le unioni omosessuali e il disegno di Dio sul matrimonio e la famiglia”. Nondimeno, gli uomini e le donne con tendenze omosessuali devono essere accolti con rispetto e delicatezza».

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