Una percentuale altissima di risposte e osservazioni pervenute da singoli e gruppi da ogni parte del mondo. A conclusione della VI riunione del XIII Consiglio ordinario del Sinodo dei vescovi, tenutosi il 24 e 25 febbraio, il comunicato ufficiale registra un "unanime apprezzamento" per la bozza di sintesi delle risposte.
Eppure, più di qualcuno, al di fuori del Consiglio lamenta una visione troppo "occidentale" dei problemi della famiglia. Gran parte degli interventi, infatti si sono concentrati sulla questione dei divorziati risposati senza tener conto che, in altri contesti, si vivono problemi differenti. E' il caso di molti Paesi africani e dell'India che hanno a che fare con la poligamia o dei Paesi dove si sta diffondendo la maternità surrogata. Temi che dovranno entrare nella discussione di ottobre, anche se, per il momento, l'argomento più gettonato è quell0 delle coppie "irregolari".
Il cardinale Philippe Barbarin, intervistato da Radio Vaticana, ha sottolineato che «nel recente concistoro sulla famiglia, il 90 per cento degli interventi ha riguardato i divorziati risposati. Porre la questione dei divorziati risposati fin da ora al centro della discussione rischia di farci inciampare subito».
Dal canto suo il prefetto della Congregazione per la Dottrina della fede, cardinale Gerhard Ludwig Müller, a margine della presentazione del libro scritto con il teologo Gustavo Gutierrez, ha ribadito che, in tema di divorziati risposati, «la dottrina della Chiesa è molto chiara. Dobbiamo cercare come sviluppare la pastorale per il matrimonio, ma non solo per i divorziati risposati, per coloro che vivono nel matrimonio.
Non possiamo focalizzarci sempre su questa unica domanda, se possono ricevere la comunione o no. I problemi e le ferite sono il divorzio, i bambini che non hanno più i loro genitori e devono vivere con altri che non sono i propri genitori: questi sono i problemi».
Le aprole del Prefetto sono dure e molto chiare: «Gesù Cristo ha istituito il matrimonio come sacramento, con gli elementi della indissolubilità, della bipolarità dei due sessi, anche fondamentale, e anche di altri doni della famiglia.
Questo sarà il cammino della Chiesa, che non vuole e non può ridurre il valore del matrimonio e della famiglia. Al contrario, vogliamo sviluppare e avere una nuova conoscenza di questo valore fondamentale per i coniugi ma anche per bambini. Si parla poco dei bambini, si deve parlare di più dei bambini, che sono il futuro dell’umanità».
Le riflessioni su questa due giorni e la sintesi del questionario saranno utilizzate per preparare l'Instrumentum laboris per i lavori di ottobre tenendo conto, che l'obiettivo, sottolinea ancora il comunicato del Consiglio, è quello di rispondere all'urgenza «di annunciare con nuovo slancio e modalità il vangelo della famiglia» e di affrontare «le sfide e le difficoltà connesse con la vita familiare e le sue eventuali crisi».