“L’umanità è morta in Siria, non ci sono figli di Assad e dei ribelli, le vittime sono i bambini, per una guerra che non hanno voluto”. Sono bagnate di lacrime le parole con le quali Andrea Iacomini, portavoce di Unicef Italia, commenta l’ultimo misfatto della guerra in Siria. Un nuovo attacco con armi chimiche che avrebbe colpito la città di Khan Sheikhun, nella provincia nord occidentale di Idlib.
Le immagini arrivate dalla Siria mostrano bambini e adulti stesi in strada, seminudi, con gli occhi sbarrati, mette i soccorritori li innaffiano con l'acqua o li aiutano a respirare con le mascherine per l’ossigeno. Secondo l’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria e la Syrian American Medical Society, i morti sarebbero 72, fra i quali 20 bambini. Ma in totale le persone intossicate sarebbero oltre 160, alcuni in gravi condizioni. i Una trentina di feriti sono state portate oltre il confine, in Turchia, per essere curate negli ospedali locali. Secondo Recep Akdag, ministro turco della salute, ci sarebbero le prove di un attacco chimico, ma per ora non ha aggiunto dettagli.
Non si sa ancora quale tipo di gas sarebbe stato usato.
“Non abbiamo ancora alcuna conferma affidabile, quello che abbiamo capito è che è stato un attacco chimico e che è venuto dall’aria”, ha dichiarato Staffan de Mistura, il diplomatico inviato speciale dell’ONU in Siria.
Questa mattina, nell’udienza generale, Papa Francesco ha detto che “assistiamo inorriditi” agli eventi in Siria e ha espresso la sua “ferma deplorazione per l’inaccettabile strage”.
Mentre il mondo condanna il “ crimine di guerra” e il Consiglio di Sicurezza dell’ONU viene convocato per una riunione di emergenza, comincia il solito rimpallo delle responsabilità. Se l’attacco è avvenuto, come sembra, con un bombardamento aereo, l’indice è puntato verso l’esercito siriano. Il comando delle forze armate di Damasco ha diffuso un comunicato in cui respinge le accuse e afferma che “i responsabili dell’uso di agenti chimici sono i terroristi e chi li sostiene”. I russi, alleati di Assad, hanno subito dichiarato che nessun aereo militare russo era impegnato in raid sulla zona di Idlib. Le autorità russe hanno aggiunto che in effetti l’aviazione siriana ha condotto un raid aereo sulla città, colpendo un deposito di “sostanze tossiche” che era stato nascosto nel terreno dai “terroristi”.
Intanto, in occasione della Giornata Internazionale contro le mine antiuomo, Medici Senza Frontiere ha diffuso un rapporto che mostra come il nord della Siria sia disseminato di mine e ordigni inesplosi, con “trappole esplosive piazzate ovunque, sotto i tappeti, nei frigoriferi, addirittura negli orsetti di peluche dei bambini”. Un ulteriore dimostrazione di come il conflitto in Siria sia un concentrato di crimini di guerra.