«Sarei
tentata di dire che in Siria, grazie alle trattative diplomatiche fra
russi e americani, ci siamo fermati sull'orlo del baratro, ma forse
dopo 100 mila morti e milioni di profughi nel baratro ci siamo già».
Le
parole sono del ministro degli Esteri Emma Bonino, invitata
dall'Unicef a un incontro sulla condizione dei bambini siriani.
In
questo baratro che è la Siria insanguinata dalla guerra civile
l'Unicef è in prima linea nell'assistenza ai bambini. È
dal 2011, dall'inizio della rivolta in Siria, che Unicef Italia
sottolinea i rischi per l'infanzia siriana. I fatti, purtroppo,
confermano questi timori.
«Il
conflitto in Siria è
arrivato al suo terzo anno e possiamo definirlo una delle più
gravi crisi umanitarie nel mondo: un milione di bambini sono stati
costretti a fuggire dal Paese
e sono attualmente rifugiati in Libano, Giordania, Turchia, Iraq ed
Egitto; 740.000 di essi hanno meno di 11 anni. Oltre tre milioni sono
coinvolti in modi diversi dal conflitto all’interno dei confini
nazionali»,
denuncia Giacomo Guerrera, presidente di Unicef Italia.
Per
queste ragioni, l'Unicef parla di un'intera
“generazione a rischio”, perché le cicatrici della guerra, della
paura, delle malattie, delle distruzioni lasceranno il segno nelle
bambine e nei bambini siriani. L'Unicef è presente con il suo
personale nei campi profughi allestiti nel Kurdistan iracheno, in
Giordania, in Turchia. Ci sono centinaia di profughi anche in Libano,
dove però l'assistenza è più complicata in mancanza di campi
attrezzati. Si cerca di garantire in particolare l'assistenza
sanitaria (soprattutto le vaccinazioni) e l'attività scolastica.
«Grazie
alla generosità dei donatori italiani, nel 2012-2013 Unicef Italia
ha trasferito 1.493.000 euro per l’emergenza in Siria e nei Paesi
confinanti – di cui oltre 1,1 milioni nei primi 8 mesi del 2013 –
cui si aggiungono ulteriori 500.000 euro in trasferimento a sostegno
dell’istruzione dei bambini rifugiati in Giordania. Ma sono
necessari molti altri fondi per rispondere alle crescenti necessità
della popolazione siriana, in particolare dei bambini, sia
all’interno della Siria che nei paesi limitrofi»,
aggiunge il presidente di Unicef Italia.
Per
il ministro Bonino «questo
è un Paese che, anche in tempi di crisi economica, sa essere
generoso se gli italiani sono rassicurati sulla destinazione degli
aiuti».
Lo scorso 4 settembre, il Ministero degli Affari Esteri italiano ha
deciso lo stanziamento di ulteriori 500.000 euro per i programmi di
emergenza dell’Unicef in Iraq, per fornire ai bambini rifugiati nel
Kurdistan iracheno assistenza umanitaria nel settore acqua e igiene.
Durante
l'incontro con l'Unicef organizzato aIla Franesina, il ministro
Bonino ha invitato le forze politiche e di governo a «rendere
immediatamente operativo il "decreto
Missioni"»,
allo scopo di stanziare al più presto i 50 milioni di dollari di
aiuti in Siria assicurati dal premier Enrico Letta durante il G20 di
San Pietroburgo.