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martedì 08 ottobre 2024
 
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Smartphone in vacanza: cosa ne pensano i pediatri

20/08/2021 

Siamo in vacanza da una settimana e i nostri ragazzi di 8 e 12 anni non smettono di stare sul cellulare. In spiaggia l’abbiamo proibito, ma appena tornano a casa si buttano a vedere i messaggi degli amici, i filmati, i giochi... Il più grande lo ha portato di nascosto dentro l’asciugamano perché gli piace fare le foto… Non è per nulla facile stabilire orari e regole, però guardandomi intorno ho visto bambini molto più piccoli dei miei seduti sulla sdraio a giocare con un telefono che spero fosse dei genitori. Certo, sono momenti di tranquillità…

ENRICO

Caro Enrico, il tema degli smartphone, tablet, videogiochi è ricorrente in questa rubrica e, come ci racconti tu, colora anche il momento delle vacanze. Avevano ragione dunque gli specialisti della Sipps, la Società italiana di pediatria preventiva e sociale, a mettere in guardia dal rischio che i “bambini digitali” si isolino dal mondo reale preferendo immergersi in quello virtuale. Hanno suggerito 5 regole per un’estate meno multimediale: favorire ancor più negli adolescenti il movimento, la socializzazione e le attività di gioco che prevedono un’interazione diretta e non virtuale; incentivare la permanenza all’aria aperta e impostare le giornate in maniera regolare perché «la mancanza di impegni consente di alzarsi più tardi del solito, ma non giustifica un’anarchia dei ritmi e la durata fisiologica del sonno va assolutamente rispettata». Inoltre bisognerebbe sorvegliare il regime alimentare privilegiando cibi freschi e limitando quelli confezionati e a elevato apporto calorico e regolamentare l’utilizzo di smartphone, tablet, computer, videogiochi e televisione, perché «le vacanze dovrebbero servire ai bambini per riscoprire il piacere di stare insieme, di relazionarsi, confrontarsi, rispettare le esigenze altrui, scoprire la natura e trascorrere del tempo anche con i coetanei meno fortunati o portatori di malattie o disagi». Facile a dirsi, ma… difficile da realizzare senza una fatica che in vacanza si vorrebbe evitare anche perché, come noti tu, talvolta con quegli strumenti si guadagna un po’ di tranquillità. Ma la difficoltà non deve spingere a rinunciare a una buona mediazione dei tempi. Con la consapevolezza che ne va del loro benessere futuro.

 
 
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