Diciamolo subito: l’argomento che affrontiamo
in queste pagine è controverso e dibattuto.
Non ci sono paradigmi certi e tutta la materia
è, soprattutto in Italia, in fase di organizzazione.
Presupposti scientifici ce ne sono, ovviamente.
Manca però ancora una regolamentazione
chiara per far sì che le discipline olistiche
diventino, da pratiche alternative, e a volte
un po’ sopra le righe, materie di medicina
complementare. Chiariamo subito che – a parte
per un numero esiguo – quasi tutti gli operatori
non sono medici, né figure sanitarie, e questo è
importante precisarlo in un giornale che tratta
la salute in maniera colloquiale, ma rigorosa.
Cercheremo quindi di fare un po’ di ordine,
per offrire qualche consiglio a quanti di voi
volessero trovare dei contatti attendibili. Perché
è vero che si tratta di un ambito confuso. Ma è
anche – anzi soprattutto – assodato che molte
di queste discipline (quelle che esistono da più
tempo e con maggiori garanzie di efficacia)
possono aiutare per ritrovare la salute e per
farci vivere bene.
Non solo fisico
L’uomo — lo sappiamo bene — non è fatto
soltanto di corpo. Oltre a tutta la parte
legata alla materia e alla fisicità, infatti,
ciò che ci rende quelli che siamo sono
lo spirito e la mente, che si amalgamano
insieme in un equilibrio unico e irripetibile.
Come unica è irripetibile è ogni
persona.
Nulla di nuovo: lo sapevano già i primi
medici della storia.
Nell’antichità, infatti,
la medicina considerava l’essere
umano nella sua totalità e non si basava
solamente su evidenze empiriche, ma
sfruttava anche tutte quelle tecniche,
a volte anche un po’ magiche e rituali,
che influiscono sulla mente del malato.
È quello che intendiamo quando parliamo
di “olismo”, una parola che deriva
dal greco e che, appunto, significa totalità.
In base a tale approccio, il sintomo di
una patologia è un segnale del corpo che
cerca di ripristinare un equilibrio perso.
Un esempio? Prendiamo le emozioni:
paura, tristezza, ma anche euforia...
Bene, ognuno di noi avrà sperimentato,
nella propria vita, che esiste una stretta
relazione tra organi ed emozioni: queste
ultime diventano causa di malattia se
eccessive e prolungate; così, dunque, la
paura si trasforma in psicosi, l’euforia in
mania, eccetera.
Una sapienza antica
Allo stesso modo, ognuno di noi avrà
sperimentato come “la mente”, o la disposizione
d’animo, siano indispensabili
quando si vive una malattia. Ha spiegato
Carlo Ventura, docente di Biologia
molecolare, a Bologna, nel corso del
primo congresso internazionale “Mente
e corpo, relazioni che cambiano”,
organizzato dall’Associazione italiana
rolfing: «Attraverso la consapevolezza
interiore è possibile autoguarire, autoripararci.
E questo non lo dice la filosofia,
o la religione, ma la medicina rigenerativa
». Ad esempio, ha aggiunto Luigi Negro,
psicologo e psicoterapeuta, «si sa che dodici minuti al giorno di meditazione
favoriscono la nascita dei neuroni
nei lobi prefrontali». Una scoperta strepitosa,
se pensiamo che, fino a pochi anni
fa, si era convinti che i neuroni fossero
le uniche cellule a non rinnovarsi
mai nell’arco della vita.
Sfruttando questi
principi e tenendo sempre conto della
diagnosi medica, l’operatore olistico
aiuta la persona ad autocurare il problema
fisico, ma a partire dalla sua origine
e non dalla sua manifestazione.
In realtà, quello che sta avvenendo
oggi non è altro che la “riscoperta”, in
un certo modo, di una sapienza medica
antica.
Quando il medico “di base” risi
chiamava ancora “condotto” e non
eravamo imbrigliati da tutta la burocrazia
odierna — che rende spesso i pazienti
dei numeri senza volto —, il dottore si basava
non soltanto sui sintomi fisici per la
diagnosi, ma cercava di valutare anche
lo stato d’animo e mentale.
Oltre la medicina
In base alle nuove evidenze, finalmente
anche l’ambiente scientifico e accademico
sta capendo che la medicina deve
occuparsi della persona nella sua interezza
e non del soggetto clinico soltanto.
Perché è vero che, se anche molte
volte non è possibile guarire, è tuttavia
concesso di vivere bene, attivando una
serie di meccanismi, anche di consapevolezza,
che, sviluppando le facoltà della
nostra mente e del nostro spirito, ci
permettono di ritrovare un equilibrio
solido e valido.
Ciò, ovviamente, non
ha nulla a che vedere con la new age o
con forme esoteriche più o meno esplicite,
anche se è vero che alcune discipline
(che poi sono quelle più recenti e con
nessuna evidenza scientifica) proliferano
in ambienti poco chiari. Fatto sta, comunque,
che stiamo andando sempre
di più verso l’idea di medicina integrata,
che significa mettere in atto, per ogni
paziente, quelle strategie che risultano
migliori per lui, e per lui soltanto, in termini
di efficacia e di minori effetti collaterali,
senza sopprimere soltanto il sintomo,
ma cercando di guarirne la causa.
In Occidente, dove la filosofia del
pensiero razionalista ha una storia secolare,
l’idea che mente, corpo e spirito
siano una stessa cosa, e per questo sia necessario “curarli” insieme e contemporaneamente
nei casi di malattia,
fa fatica a farsi spazio. Non è così in altre
parti del mondo: ad esempio in Cina,
e infatti proprio da lì abbiamo attinto le
tecniche dell’agopuntura, una delle discipline
olistiche più conosciute e praticate
anche nel nostro Paese.
Il rolfing
Una delle più importanti discipline olistiche
è il rolfing (www.rolfing.it), un
metodo di lavoro corporeo che mira
a stabilire armonia ed equilibrio nella
struttura fisica, attraverso il tocco e l’educazione
al movimento.
Si tratta di una tecnica indicata per
sportivi e utilizzata soprattutto nella risiabilitazione post-traumatica, proprio
perché insegna a migliorare la coordinazione
e il respiro, che è essenziale per
ottimizzare i tempi di recupero e allontanare
lo stress.
Questo metodo parte dal presupposto
che esiste correlazione tra forza di
gravità e funzionamento armonico del
corpo umano. Dato che il metodo rolfing
considera il corpo nel suo insieme,
i benefici che se ne possono trarre si riflettono
su tutta la persona: sul modo di
muoversi, sui dolori articolari, sullo stato
emotivo.
Il rolfing è per tutte le età. Si rivolge
a coloro che vogliono trovare un modo
per stare bene, non soltanto sul piano fisico.
È un ottimo supporto, quindi, per dare sollievo ad artrosi, mal di schiena,
dolori cervicali e articolari in genere,
per ridurre lo stress, migliorare la postura
e per ottimizzare le prestazioni atletiche
e artistiche. Il rolfing può aiutare i bambini e gli adolescenti nel loro cesso di crescita, gli anziani nel ridare
elasticità ai tessuti, riducendo le limitazioni
del movimento dovute all’età, inoltre
è un valido supporto per le donne
nel periodo post-gravidanza.
Parte del presupposto che ogni corpo sulla terra
è “intelligente”, poiché risponde in maniera
logica e appropriata agli stimoli
che riceve: il mal di schiena che ci affligge
è quindi la risposta coerente del nostro
corpo alle sollecitazioni eccessive o
non gradite.