logo san paolo
giovedì 21 settembre 2023
 
dossier
 
Benessere

Soluzioni dolci oltre la medicina tradizionale

27/11/2014  L’agopuntura contro mal di schiena e di denti, l’osteopatia per favorire il parto, il rolfing per ridurre lo stress e migliorare la postura. Ma ci si può davvero fidare? E quali sono i principi alla base di queste discipline? Ecco che cosa ci hanno risposto gli esperti del settore.

Diciamolo subito: l’argomento che affrontiamo in queste pagine è controverso e dibattuto. Non ci sono paradigmi certi e tutta la materia è, soprattutto in Italia, in fase di organizzazione. Presupposti scientifici ce ne sono, ovviamente. Manca però ancora una regolamentazione chiara per far sì che le discipline olistiche diventino, da pratiche alternative, e a volte un po’ sopra le righe, materie di medicina complementare. Chiariamo subito che – a parte per un numero esiguo – quasi tutti gli operatori non sono medici, né figure sanitarie, e questo è importante precisarlo in un giornale che tratta la salute in maniera colloquiale, ma rigorosa. Cercheremo quindi di fare un po’ di ordine, per offrire qualche consiglio a quanti di voi volessero trovare dei contatti attendibili. Perché è vero che si tratta di un ambito confuso. Ma è anche – anzi soprattutto – assodato che molte di queste discipline (quelle che esistono da più tempo e con maggiori garanzie di efficacia) possono aiutare per ritrovare la salute e per farci vivere bene.

Non solo fisico

L’uomo — lo sappiamo bene — non è fatto soltanto di corpo. Oltre a tutta la parte legata alla materia e alla fisicità, infatti, ciò che ci rende quelli che siamo sono lo spirito e la mente, che si amalgamano insieme in un equilibrio unico e irripetibile. Come unica è irripetibile è ogni persona. Nulla di nuovo: lo sapevano già i primi medici della storia.
Nell’antichità, infatti, la medicina considerava l’essere umano nella sua totalità e non si basava solamente su evidenze empiriche, ma sfruttava anche tutte quelle tecniche, a volte anche un po’ magiche e rituali, che influiscono sulla mente del malato. È quello che intendiamo quando parliamo di “olismo”, una parola che deriva dal greco e che, appunto, significa totalità.
In base a tale approccio, il sintomo di una patologia è un segnale del corpo che cerca di ripristinare un equilibrio perso. Un esempio? Prendiamo le emozioni: paura, tristezza, ma anche euforia... Bene, ognuno di noi avrà sperimentato, nella propria vita, che esiste una stretta relazione tra organi ed emozioni: queste ultime diventano causa di malattia se eccessive e prolungate; così, dunque, la paura si trasforma in psicosi, l’euforia in mania, eccetera.

Una sapienza antica

  

Allo stesso modo, ognuno di noi avrà sperimentato come “la mente”, o la disposizione d’animo, siano indispensabili quando si vive una malattia. Ha spiegato Carlo Ventura, docente di Biologia molecolare, a Bologna, nel corso del primo congresso internazionale “Mente e corpo, relazioni che cambiano”, organizzato dall’Associazione italiana rolfing: «Attraverso la consapevolezza interiore è possibile autoguarire, autoripararci.
E questo non lo dice la filosofia, o la religione, ma la medicina rigenerativa ». Ad esempio, ha aggiunto Luigi Negro, psicologo e psicoterapeuta, «si sa che dodici minuti al giorno di meditazione favoriscono la nascita dei neuroni nei lobi prefrontali». Una scoperta strepitosa, se pensiamo che, fino a pochi anni fa, si era convinti che i neuroni fossero le uniche cellule a non rinnovarsi mai nell’arco della vita.
Sfruttando questi principi e tenendo sempre conto della diagnosi medica, l’operatore olistico aiuta la persona ad autocurare il problema fisico, ma a partire dalla sua origine e non dalla sua manifestazione. In realtà, quello che sta avvenendo oggi non è altro che la “riscoperta”, in un certo modo, di una sapienza medica antica.
Quando il medico “di base” risi chiamava ancora “condotto” e non eravamo imbrigliati da tutta la burocrazia odierna — che rende spesso i pazienti dei numeri senza volto —, il dottore si basava non soltanto sui sintomi fisici per la diagnosi, ma cercava di valutare anche lo stato d’animo e mentale.

Oltre la medicina

In base alle nuove evidenze, finalmente anche l’ambiente scientifico e accademico sta capendo che la medicina deve occuparsi della persona nella sua interezza e non del soggetto clinico soltanto. Perché è vero che, se anche molte volte non è possibile guarire, è tuttavia concesso di vivere bene, attivando una serie di meccanismi, anche di consapevolezza, che, sviluppando le facoltà della nostra mente e del nostro spirito, ci permettono di ritrovare un equilibrio solido e valido.
Ciò, ovviamente, non ha nulla a che vedere con la new age o con forme esoteriche più o meno esplicite, anche se è vero che alcune discipline (che poi sono quelle più recenti e con nessuna evidenza scientifica) proliferano in ambienti poco chiari. Fatto sta, comunque, che stiamo andando sempre di più verso l’idea di medicina integrata, che significa mettere in atto, per ogni paziente, quelle strategie che risultano migliori per lui, e per lui soltanto, in termini di efficacia e di minori effetti collaterali, senza sopprimere soltanto il sintomo, ma cercando di guarirne la causa.
In Occidente, dove la filosofia del pensiero razionalista ha una storia secolare, l’idea che mente, corpo e spirito siano una stessa cosa, e per questo sia necessario “curarli” insieme e contemporaneamente nei casi di malattia, fa fatica a farsi spazio. Non è così in altre parti del mondo: ad esempio in Cina, e infatti proprio da lì abbiamo attinto le tecniche dell’agopuntura, una delle discipline olistiche più conosciute e praticate anche nel nostro Paese.

Il rolfing

  

Una delle più importanti discipline olistiche è il rolfing (www.rolfing.it), un metodo di lavoro corporeo che mira a stabilire armonia ed equilibrio nella struttura fisica, attraverso il tocco e l’educazione al movimento. Si tratta di una tecnica indicata per sportivi e utilizzata soprattutto nella risiabilitazione post-traumatica, proprio perché insegna a migliorare la coordinazione e il respiro, che è essenziale per ottimizzare i tempi di recupero e allontanare lo stress.
Questo metodo parte dal presupposto che esiste correlazione tra forza di gravità e funzionamento armonico del corpo umano. Dato che il metodo rolfing considera il corpo nel suo insieme, i benefici che se ne possono trarre si riflettono su tutta la persona: sul modo di muoversi, sui dolori articolari, sullo stato emotivo.
Il rolfing è per tutte le età. Si rivolge a coloro che vogliono trovare un modo per stare bene, non soltanto sul piano fisico. È un ottimo supporto, quindi, per dare sollievo ad artrosi, mal di schiena, dolori cervicali e articolari in genere, per ridurre lo stress, migliorare la postura e per ottimizzare le prestazioni atletiche e artistiche. Il rolfing può aiutare i bambini e gli adolescenti nel loro cesso di crescita, gli anziani nel ridare elasticità ai tessuti, riducendo le limitazioni del movimento dovute all’età, inoltre è un valido supporto per le donne nel periodo post-gravidanza.
Parte del presupposto che ogni corpo sulla terra è “intelligente”, poiché risponde in maniera logica e appropriata agli stimoli che riceve: il mal di schiena che ci affligge è quindi la risposta coerente del nostro corpo alle sollecitazioni eccessive o non gradite.

 
 
Pubblicità
Edicola San Paolo