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sabato 02 novembre 2024
 
 
Benessere

Sonno: 9 cose da sapere per riposare sul serio

07/09/2016  Esistono cibi che fanno addormentare con facilità? Gli incubi sono brutti sogni o nascondono un disturbo più profondo? Il sonno perso durante la settimana può essere recuperato nei week-end?

VERO...  Un buon sonno aiuta a rallentare l’invecchiamento.
Vero. Dormire fa bene alla pelle, all’umore e all’intero organismo, perché durante la notte vengono messi in atto speciali meccanismi di autoriparazione che favoriscono il rinnovamento cellulare e smaltiscono le scorie accumulate. Non a caso, fra i centenari, il regolare ritmo sonno-veglia rappresenta spesso uno dei segreti per la longevità.

L’esposizione a una luce forte durante il giorno può migliorare il riposo notturno.
Vero. Nata nei Paesi del Nord Europa per trattare i disturbi stagionali del tono dell’umore, a causa del buio che occupa gran parte delle giornate invernali, la terapia della luce (light therapy) punta a mantenere regolare il ritmo sonno-veglia attraverso l’esposizione nel corso della giornata a fonti luminose non solo naturali, ma anche artificiali con lampade specifiche. Il medico o gli specialisti del sonno possono consigliare i modelli e le modalità più efficaci.

Il sonno influenza le secrezioni ormonali.
Vero. Quando dormiamo, aumenta la produzione di leptina (l’ormone che regola il senso di sazietà) e si blocca al contrario quella della grelina (l’ormone che stimola l’appetito).  Diversi studi hanno dimostrato anche un’influenza di questo processo sul metabolismo, e dunque sui livelli di glicemia, ad esempio.

Non esistono cibi che fanno addormentare, ma alcuni rilassano.
Vero. Non esistono alimenti soporiferi, alcuni, tuttavia, possono favorire quel rilassamento necessario per predisporre a un riposo sereno. Il latte, ad esempio, contiene alti livelli di triptofano, un aminoacido che favorisce la produzione di sedativi naturali nel cervello e per questo motivo aiuta a conciliare il sonno.

...O FALSO?

Nel sonno, anche il cervello riposa.
Falso. Oltre a mantenere attive le principali funzioni vitali (frequenza cardiaca, temperatura corporea, respiro...), il cervello approfitta del sonno per riorganizzare le idee, fare ordine fra i ricordi e scremare quanto di inutile ha accumulato durante la giornata appena trascorsa, preparandosi ad affrontare al meglio quella successiva.

L’esercizio fisico non aiuta a dormire.
Falso. Un’attività sportiva regolare e moderata può migliorare la qualità del sonno, a patto di essere praticata entro metà giornata (indicativamente non oltre le 16.17) e mai a ridosso del riposo serale. Soprattutto i soggetti emotivi e ansiosi dovrebbero evitare qualsiasi attività stressante e intensa prima di dormire, sia a livello fisico che intellettuale.

Il sonno perso può essere recuperato.
Falso. Una carenza cronica di riposo non può essere risolta dormendo il “giusto” un paio di volte alla settimana, magari nei week-end. Finché le ore piccole rappresentano un evento sporadico, non si crea alcun disagio; se però l’accumulo di sonno arretrato si fa costante e reiterato, l’organismo inizia a risentirne e la sensazione di stanchezza diventa quotidiana.

L’organismo si abitua alla mancanza di sonno.
Falso. Ciascuno ha un fabbisogno minimo di riposo che va rispettato per restare in salute e consentire il corretto funzionamento del sistema immunitario, riducendo il rischio di contrarre infezioni o malattie in generale. 

Gli incubi sono soltanto brutti sogni.
Falso. Sono forme inabituali ma non patologiche del sonno caratterizzate da comportamenti “anomali”. Sono favoriti dalla febbre, dalla privazione di sonno o da alcuni farmaci e sono frequenti nei bambini.

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