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martedì 15 ottobre 2024
 
 

Sono 590, il boom delle web tv

14/07/2012  Aumentano i videomaker italiani. La maggior parte (102) nel Lazio. Informano, danno voce al territorio, denunciano ciò che non va. Un buon sintomo di democrazia.

Aumentano i videomaker italiani creatori di web tv. In tutta Italia, oggi, sono 590, distribuiti in modo piuttosto omogeneo su tutto il territorio nazionale, con punte significative nel Lazio (102), in Lombardia (85), in Puglia (63) e in Emilia-Romagna (53). Sono i numeri del settimo rapporto Netizen, dedicato agli Internet Citizen e contenuto nel volume Plurali di Cesvot.

Le micro web tv sono aumentate in maniera minore rispetto allo scorso anno, registrando una crescita del +11% (nel 2011 se ne contavano 533 con un aumento del 52% sull'anno precedente), ma sono più strutturate e con obiettivi più chiari. Le micro web tv italiane – espressione della cittadinanza attiva digitale “dal basso” - iniziano a fare sul serio, diventando vere e proprie start up. Questi canali svolgono un ruolo di presidio territoriale sempre più permanente, sostituendo o integrando in modo sinergico l'informazione locale fino a qualche tempo fa a stretto appannaggio delle tv locali: informano sulla cronaca e sugli eventi del territorio (33%), denunciano ciò che non va (15% si occupa di inchieste), creano un filo diretto tra cittadini e istituzioni (7% ha rubriche specifiche).

E se i finanziamenti  legati alla pubblica amministrazione diminuiscono attestandosi al 12%, migliorano i rapporti: per il 61% c'è riconoscenza e collaborazione (nello scorso anno il dato era fermo al 34%).  Si incrementano in modo considerevole i rapporti commerciali con le piccole e medie imprese del territorio: l'80% delle web tv intrattiene rapporti di business, realizzando video su commessa (24%) o producendo pubblicità con pre-roll o banner (32%). Diminuiscono le web tv che si basano su donazioni o su risorse degli ideatori (il dato aggregato registra il 56%, sceso di meno della metà rispetto all'ultimo monitoraggio).

Più business, insomma, con squadre più numerose (il 19% ha una squadra composta da 6 a 10 collaboratori) e mature (oltre la metà, il 53%, ha un'età compresa tra i 31 e i 40 anni, solo il 5% sono net-nativi). E una informazione che predilige il territorio comunicando ciò che accade (33%) e valorizzandolo (25%). Aumentano le web tv con accessi in una forbice compresa tra i 7.000 e i 10.000 contatti unici mensili (30%, erano soltanto il 20% nell'anno precedente) e con oltre 10.000 (28%). E se all’inizio i contenuti trasmessi venivano confezionati utilizzando per lo più formati noti al piccolo schermo, oggi servizi giornalistici e tg (soltanto 10%) lasciano il posto alle interviste (25%) e rubriche di vario genere (16%). 

 
 
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